«Esclarmonde», mille diavolerie sul Regio di Sergio Trombetta

«Esclarmonde», mille diavolerie sul Regio Arrivano i miliardi dal Comune, sparisce la compagnia di ballo: ecco la nuova stagione lirica «Esclarmonde», mille diavolerie sul Regio L'opera di Massenet con gli effetti speciali di Carlo Rambaldi TORINO. Prima di tutto i dané. I soldi ci saranno. Anche per quest'anno il Regio avrà dal Comune di Torino quattro miliardi di contributo straordinario. Lo ha confermato il sindaco Giovanna Cattaneo Incisa ieri mattina alla conferenza stampa del Regio, presenti Tessore sovrindentente, Majer direttore artistico, Hess vicepresidente e Fulcheri assessore regionale. Conferenza indetta per presentare la prossima stagione, ma anche per parlare della situazione del Teatro, dopo le polemiche dei giorni scorsi quando l'assessore al Bilancio di Torino, Prowisiero, ha minacciato (la crisi lo impone) di bloccare i finanziamenti. Poi le cifre, snocciolate dal sovrintendente Elda Tessore. E sono tutte cifre positive: nella stagione passata gli abbonati al Regio sono aumentati del 15 per cento, ii pubblico pagante del 25 per cento, gli incassi sono passati dagli oltre 3 miliardi del 91 a 4 miliardi e 500 milioni, mentre per la prossima stagione si pensadi superare i cinque rniliardi. Quindi le polemiche. Tessore ha ribadito la piena fiducia del consiglio di armninistrazione del Regio al suo direttore artistico, il maestro Majer, al di là di tutte le polemiche per la presunta inadeguatezza dì Majer stesso ai requisiti richiesti dalla legge Corona, ribaditi durante la conferenza stampa dal rappresentante del sindacato nazionale musicisti: l'orchestra scalpita perché sono in pericolo i concerti in decentramento. Ed ora la stagione illustrata da Carlo Majer, la prima interamente ideata e organizzata dal nuovo direttore. Si incomincia con un colpo di gran cassa: Esciar monde (17 novembre). Cioè un'opera di Massenet destinata a richiamare frotte di critici e appassionati; è un lavoro di rarissima esecuzione ed ha bisogno di un soprano eccezionale (negli Anni 60 lo ha fatto Sutherland) e Majer ha scovato il soggetto: una bulgara bella e bravissima, Alexandrina Pendatchanska. Ma Esclarmonde convogherà al Regio anche il grande pubblico: le macchinerie e gli effetti speciali di questa storia fantasy ambientata a Bisanzio e nella Francia medievale (con draghi, spiriti, isole celesti, apparizioni) sono state affidate a Carlo Rambaldi, il mago di Hollywood, papà di ET e King Kong, che sarà affiancato nella regia da Lorenzo Mariani. E via con i centenari. Il primo febbraio arriva Puccini con Manon Lescaut, che debuttò a Torino nel 1893. Avrà la regia di Hugo de Ana, e Norma Fantini come protagonista, cioè la Marguerite rivelazione della «Dannazione di Faust» della scorsa stagione. Segue il Verdi di Falstaff, 16 marzo, data di nascita lbs3, anche lui, che arriva nell'allesti¬ mento del Théàtre de la Monnaie di Bruxelles con Leo Nucci che debutta nel ruolo e con la regia (per la prima volta in Italia) del catalano Lluis Pasqual. Poi un musical, Anythng Goes, 23 marzo, un Cole Potter classico, canzoni famose ed amatissime, recitazione brillante, in inglese, con la regia di Giorgio Marini e con un corettore, John McGlinn, da anni impegnato a ridare al musical degli Anni 30 le sue atmosfere sofisticate e il suo profumo perduto. Adriana Lecouvreur di Cilea, 20 maggio, arriva con Kabaivanska preotagonista, Oren alla direzione, la regia di Amberto Fassini, scene e costumi di Pasquale Grossi. Si chiude con Donizetti e Lucia di Lammermoor, proposta nell'allestimento della Scala con scene e regia di Pier'AUi, direzione di Bruno Campanella, cioè il nuovo direttore stabile del Regio, e Alida Ferrarmi nel ruolo di protagonista. Resta da dire di Bohème, l'edizione di Gregoretti che viene allestita fuori stagione in 11 repliche dal 15 ottobre per i ragazzi delle scuole; dei quattro gala che vedranno protagonisti marilyn Home, Cecilia Gasdia, Ruggero Raimondi, Daniela Dessi e Giuseppe Sabbatini. E resta soprattutto da dire del ballo. In stagione (dal 13 maggio) ci sarà una compagnia ospite ancora da stabilire; perché quest'anno il corpo di ballo del Regio si scioglie. Tessore ha sottolineato che, dovendo compiere atti di coraggio, si è scelto di abolire la compagnia che non avrebbe potuto, date le ristrettezze economiche, essere rilanciata. E c'è da dire che i danzatori del Regio, da parte loro, hanno fatto di tutto per peggiorare le cose, facendo causa al teatro per essere stabilizzati, cioè per assomigliare sempre meno ad una compagnia agile e agguerrita e sempre più a un elefantiaco corpo di ballo da ente lirico, leggi Scala. Sergio Trombetta Norma Fantini rivelatasi in «Dannazione di Faust» sarà Manon Lescaut in scena al Regio «Esclarmonde», mille diavolerie sul Regio Arrivano i miliardi dal Comune, sparisce la compagnia di ballo: ecco la nuova stagione lirica «Esclarmonde», mille diavolerie sul Regio L'opera di Massenet con gli effetti speciali di Carlo Rambaldi TORINO. Prima di tutto i dané. I soldi ci saranno. Anche per quest'anno il Regio avrà dal Comune di Torino quattro miliardi di contributo straordinario. Lo ha confermato il sindaco Giovanna Cattaneo Incisa ieri mattina alla conferenza stampa del Regio, presenti Tessore sovrindentente, Majer direttore artistico, Hess vicepresidente e Fulcheri assessore regionale. Conferenza indetta per presentare la prossima stagione, ma anche per parlare della situazione del Teatro, dopo le polemiche dei giorni scorsi quando l'assessore al Bilancio di Torino, Prowisiero, ha minacciato (la crisi lo impone) di bloccare i finanziamenti. Poi le cifre, snocciolate dal sovrintendente Elda Tessore. E sono tutte cifre positive: nella stagione passata gli abbonati al Regio sono aumentati del 15 per cento, ii pubblico pagante del 25 per cento, gli incassi sono passati dagli oltre 3 miliardi del 91 a 4 miliardi e 500 milioni, mentre per la prossima stagione si pensadi superare i cinque rniliardi. Quindi le polemiche. Tessore ha ribadito la piena fiducia del consiglio di armninistrazione del Regio al suo direttore artistico, il maestro Majer, al di là di tutte le polemiche per la presunta inadeguatezza dì Majer stesso ai requisiti richiesti dalla legge Corona, ribaditi durante la conferenza stampa dal rappresentante del sindacato nazionale musicisti: l'orchestra scalpita perché sono in pericolo i concerti in decentramento. Ed ora la stagione illustrata da Carlo Majer, la prima interamente ideata e organizzata dal nuovo direttore. Si incomincia con un colpo di gran cassa: Esciar monde (17 novembre). Cioè un'opera di Massenet destinata a richiamare frotte di critici e appassionati; è un lavoro di rarissima esecuzione ed ha bisogno di un soprano eccezionale (negli Anni 60 lo ha fatto Sutherland) e Majer ha scovato il soggetto: una bulgara bella e bravissima, Alexandrina Pendatchanska. Ma Esclarmonde convogherà al Regio anche il grande pubblico: le macchinerie e gli effetti speciali di questa storia fantasy ambientata a Bisanzio e nella Francia medievale (con draghi, spiriti, isole celesti, apparizioni) sono state affidate a Carlo Rambaldi, il mago di Hollywood, papà di ET e King Kong, che sarà affiancato nella regia da Lorenzo Mariani. E via con i centenari. Il primo febbraio arriva Puccini con Manon Lescaut, che debuttò a Torino nel 1893. Avrà la regia di Hugo de Ana, e Norma Fantini come protagonista, cioè la Marguerite rivelazione della «Dannazione di Faust» della scorsa stagione. Segue il Verdi di Falstaff, 16 marzo, data di nascita lbs3, anche lui, che arriva nell'allesti¬ mento del Théàtre de la Monnaie di Bruxelles con Leo Nucci che debutta nel ruolo e con la regia (per la prima volta in Italia) del catalano Lluis Pasqual. Poi un musical, Anythng Goes, 23 marzo, un Cole Potter classico, canzoni famose ed amatissime, recitazione brillante, in inglese, con la regia di Giorgio Marini e con un corettore, John McGlinn, da anni impegnato a ridare al musical degli Anni 30 le sue atmosfere sofisticate e il suo profumo perduto. Adriana Lecouvreur di Cilea, 20 maggio, arriva con Kabaivanska preotagonista, Oren alla direzione, la regia di Amberto Fassini, scene e costumi di Pasquale Grossi. Si chiude con Donizetti e Lucia di Lammermoor, proposta nell'allestimento della Scala con scene e regia di Pier'AUi, direzione di Bruno Campanella, cioè il nuovo direttore stabile del Regio, e Alida Ferrarmi nel ruolo di protagonista. Resta da dire di Bohème, l'edizione di Gregoretti che viene allestita fuori stagione in 11 repliche dal 15 ottobre per i ragazzi delle scuole; dei quattro gala che vedranno protagonisti marilyn Home, Cecilia Gasdia, Ruggero Raimondi, Daniela Dessi e Giuseppe Sabbatini. E resta soprattutto da dire del ballo. In stagione (dal 13 maggio) ci sarà una compagnia ospite ancora da stabilire; perché quest'anno il corpo di ballo del Regio si scioglie. Tessore ha sottolineato che, dovendo compiere atti di coraggio, si è scelto di abolire la compagnia che non avrebbe potuto, date le ristrettezze economiche, essere rilanciata. E c'è da dire che i danzatori del Regio, da parte loro, hanno fatto di tutto per peggiorare le cose, facendo causa al teatro per essere stabilizzati, cioè per assomigliare sempre meno ad una compagnia agile e agguerrita e sempre più a un elefantiaco corpo di ballo da ente lirico, leggi Scala. Sergio Trombetta Norma Fantini rivelatasi in «Dannazione di Faust» sarà Manon Lescaut in scena al Regio

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