Anche Abete festeggia il Campiello
Anche Abete festeggia il Campiello Peri 30 anni Anche Abete festeggia il Campiello I ROMA L Premio Campiello festeggia i suoi 30 anni di vita e rinnova l'abito. Sul marchio sono state aggiunte le parole «letteratura», per distinguerlo da altre iniziative, e la griffe «Industriali Veneti», che da 30 anni sono i suoi sponsor. Novità anche per il dono che accompagna il premio in denaro. Il vincitore del «Supercampiello», invece dell'opera di un pittore italiano, riceverà un trofeo che a partire dal '93 sarà disegnato da Gae Aulenti. Lo ha annunciato Ivano Beggio, presidente del comitato di gestione della Fondazione «Il Campiello», nel corso di una conferenza stampa, ma l'intervento del neopresidente della Confindustria, Luigi Abete, lanciatosi in una serrata arringa in difesa dei valori della cultura, l'ha resa un'occasione per rilanciare la collaborazione tra economia e cultura. «Uno dei meriti del Campiello è la trasparenza e la democraticità della giuria - ha esordito -. In Italia tutti si riempiono la bocca con la parola democrazia, ma non la praticano. Il "Campiello", fondato dagli industriali veneti in anni di strumentalizzazioni ideologiche, è stato un punto di riferimento...». «L'economia - ha aggiunto - è figlia della cultura e senza una società con valori culturali diffusi non possiamo renderla competitiva. Il Paese è in una fase di passaggio verso una società più aperta che può essere legittimata solo se garantisce delle possibilità di sviluppo culturale». Le stoccate più incisive arrivano col finale: «La cultura non si misura dalla mole delle informazioni o dagli studi eruditi. Gli uomini si misurano per quello che fanno, per il progetto che realizzano». Neanche i giornalisti vengono risparmiati: «Se in questo Paese vogliamo una cultura veramente democratica, dinamica e trasparente, anche voi dovete scegliere. O fare i titoli; o scrivere gh articoli. Basta con la comunicazione ad effetto!», [p. L] Anche Abete festeggia il Campiello Peri 30 anni Anche Abete festeggia il Campiello I ROMA L Premio Campiello festeggia i suoi 30 anni di vita e rinnova l'abito. Sul marchio sono state aggiunte le parole «letteratura», per distinguerlo da altre iniziative, e la griffe «Industriali Veneti», che da 30 anni sono i suoi sponsor. Novità anche per il dono che accompagna il premio in denaro. Il vincitore del «Supercampiello», invece dell'opera di un pittore italiano, riceverà un trofeo che a partire dal '93 sarà disegnato da Gae Aulenti. Lo ha annunciato Ivano Beggio, presidente del comitato di gestione della Fondazione «Il Campiello», nel corso di una conferenza stampa, ma l'intervento del neopresidente della Confindustria, Luigi Abete, lanciatosi in una serrata arringa in difesa dei valori della cultura, l'ha resa un'occasione per rilanciare la collaborazione tra economia e cultura. «Uno dei meriti del Campiello è la trasparenza e la democraticità della giuria - ha esordito -. In Italia tutti si riempiono la bocca con la parola democrazia, ma non la praticano. Il "Campiello", fondato dagli industriali veneti in anni di strumentalizzazioni ideologiche, è stato un punto di riferimento...». «L'economia - ha aggiunto - è figlia della cultura e senza una società con valori culturali diffusi non possiamo renderla competitiva. Il Paese è in una fase di passaggio verso una società più aperta che può essere legittimata solo se garantisce delle possibilità di sviluppo culturale». Le stoccate più incisive arrivano col finale: «La cultura non si misura dalla mole delle informazioni o dagli studi eruditi. Gli uomini si misurano per quello che fanno, per il progetto che realizzano». Neanche i giornalisti vengono risparmiati: «Se in questo Paese vogliamo una cultura veramente democratica, dinamica e trasparente, anche voi dovete scegliere. O fare i titoli; o scrivere gh articoli. Basta con la comunicazione ad effetto!», [p. L]
Persone citate: Abete, Gae Aulenti, Ivano Beggio, Luigi Abete
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