Tra camosci e stambecchi un giardino d'alta quota

FIORI TRA LE NUVOLE VALPELL1CE FIORI TRA LE NUVOLE Tra camosci e stambecchi un giardino d'alta quota N giardino alpino intitolato a Bruno Peyronel, alla rispettabile quota di 2.300 metri e un giornale d'informazioni ecologiche che si chiama «La Coccinella» («Lu rol» in provenzale), tanto per cominciare. In vai Pellice dopo tanto teorizzare sul'«uso» della montagna e su un suo progresso possibile, si sono messi in moto Comunità Montana, Cai e comune di Bobbio. Il giardino è stato creato sotto il colle del Barant, all'interno dell'oasi omonima di protezione faunistica che esiste dal 1976, un'area di 3.600 ettari che confina con la Francia e la provincia di Cuneo e culmina nei 3.171 metri del monte Granerò. Peccato che gli studi e l'erbario del grande botanico Peyronel (che risalgono a prima della guerra), siano andati distrutti nel corso dell'ultimo conflitto. Le ricerche sulla flora della valle sono comunque continuate in collaborazione con l'Università di Torino, e potranno utilizzare lo storico «Erbario Rostan», della metà dell'800, attualmente di proprietà del Liceo valdese di Torre Pelhce. Al giardino si arriva solo a piedi (un'ora e mezza dal rifugio Barbara o dal pianoro del Prà), anche se è collegato al fondovalle da una strada militare; questa è però interdetta al traffico privato e usata (solo con fuoristrada), da pastori, guardacaccia, guardie ecologiche, valligiani. Sul progetto del giardino è stato preparato un dossier che contiene una esauriente analisi e documentazione della zona. Il giardino per ora è unicamente un'area cintata di 17 mila metri quadrati, con un capanno per gli attrezzi e una stazione meteorologica automatica della Regione. E' comunque un perfetto microcosmo alpino, con ambienti vari racchiusi in un breve spazio. Roccere, pascolo, torbiera, sfasciumi, un laghetto, un torrentello. Sono quindi presenti naturalmente in miniatura «soggetti di studio» come aree umide, ambienti di greto, pascolo, terreno calcareo in cui cresce la stella alpina, zone arbustive con salici nani e rododendri. In sostanza si avrà alla fine un «atlante vivente della flora», a scopi didattici e scientifici. A questo scopo verranno reintrodotte varietà che esistevano in valle ma sono sparite, e trapiantate essenze da altre zone della vai Penice che andranno ad aggiungersi a quelle esistenti (fiori e arbusti), e che rappresentano un campionario di flora alpina d'alta quota. Nei progetti c'è anche la creazione di una base logistica al colle, nella vecchia caserma della Gaf (Guardia alla Frontiera), ora di proprietà privata. Tutto il comprensorio diventerà un terreno di gioco e istruzione, poiché ci sono mulattiere e sentieri, alpeggi (cinque in tutto, in posizione straordinaria quello detto del Pis Uvert, in una conca verdissma sopra il pianoro Prà), rifugi (Jervis, Granerò, Barbara), mentre l'area è interessata dal transito dei tracciati della Gta e del Giro del Bric Boucie, tour quest'ultimo, che si può fare a piedi, in mountain bike e a cavallo. Nei programmi c'é anche l'organizzazione di visite ai margari per conoscere il lavoro degli alpeggi, la cultura della «monticazione» o transumanza, cioè la salita annuale del bestiame ai pascoli alti che segue regole secolari, il ripristino di sentieri militari dimenticati, alcuni ancora perfettamente lastricati, ma ora impraticabili perchè sepolti dalla vegetazione. Bisogna anche ricordare che nell'oasi del Barant c'è una piccola colonia di stambecchi, circa 40 esemplari, portati nel corso degli anni dal Gran Paradiso, che si sono perfettamente ambientati e riprodotti. Inoltre sono presenti 600 camosci, una quarantina di caprioli. Val la pena di citare i «progettisti» dell'iniziativa che hanno lavorato quasi sempre molto più di quanto sarebbe loro richiesto dai doveri d'ufficio: Marisa Bigo e Sergio Negrin della Comunità Montana, Bruna Peyrot direttrice responsabile della «Coccinella», Robi Janavel (che dicono discendente dal mitico eroe del rimpatrio Valdese) del Gruppo Stambecco Europa, Anita tartascio del Tarn (Tutela ambiente montano, del Cai), Mauro Pons presidente del Cai di valle, il sindaco di Bobbio Charbonnier, e le guardie ecologiche volontarie Alfredo Pollo, Luigi Caffarel, Defendente Vignola e Aldo Peyrot - che compiono un lavoro capillare di sorveglianza. Renato Scagliola L'area incide stato allestito il giardino alpino del Barant, sotto il colle omonimo

Luoghi citati: Francia, Torino