FIRMATI AMADUCCI

FIRMATI AMADUCCI FIRMATI AMADUCCI Proiezione al Massimo dei lavori del regista URANTE l'occupazione dell'Università a opera della Pantera, aveva realizzato un video molto particolare. Si parlava dell'occupazione senza mai inquadrare né gli studenti, né i professori e neanche le forze dell'ordine, solo i corridoi vuoti di Palazzo Nuovo, qualche scritta-e alcuni manifesti, riuscendo a rendere climi e momenti dell'occupazione, sensazioni che un documentario militante alla vecchia maniera non riusciva a ricreare se non eccedendo nella retorica. Si chiama Alessandro Amaducci, il video in questione si intitola «Transiti» ed è stato presentato con successo alla scorsa edizione del torinese Festival Internazionale Cinema Giovani. All'opera di Amaducci (venticinquenne neolaureato con una tesi sulla videoarte) è dedicata una serata che si svolgerà mercoledì 8 luglio alle 21 nella sala 3 del cinema Massimo, in via Montebello 8. Nell'occasione saranno proiettati sei video che rappresentano la sua più recente produzione. Attento al dibattito sul video (inteso come arte autonoma rispetto al cinema), l'autore è l'unico dei cineasti torinesi ad approfondire nei suoi lavori l'autonomia del lin¬ guaggio elettronico nei confronti di cinema e televisione. Le sue opere (saranno proiettati mercoledì sera «L'urlo», «La notte dentro», «Odio», «Spoon River», «Materia grigia», «Fantasmi») vantano importanti riferimenti culturali, da Edgar Lee Masters ad Antonin Artaud, che vengo-. no rielaborati attraverso un'interpretazione originale, efficace e riuscita. Un ruolo molto importante, a commento del flusso di.immagini, è la musica originale curata da Ruggero Tajè, docente presso il conservatorio di Torino. Quasi tutti i suoi video sono autoprodotti, in collaborazione con strutture come il Centro Archimede e la Cooperativa 28 dicembre: a dimostrazione che la preparazione teorica e l'intelligenza creativa sono in grado di aggirare qualsiasi problema di budget. In un periodo in cui il cinema non riesce a risollevarsi da una crisi generale di idee e la televisione scivola sempre più nella banalità, una produzione così interessante a cura di un giovanissimo fa pensare che ci sia ancora spazio per il talento: basta cercarlo e valorizzarlo. Stefano Della Casa

Persone citate: Alessandro Amaducci, Amaducci, Antonin Artaud, Edgar Lee Masters, Ruggero Tajè, Stefano Della Casa

Luoghi citati: Torino