Fuggono in pensione

Fuggono in pensione Allarme tra i dipendenti pubblici prima della riforma Fuggono in pensione Oltre 60 richieste di congedo in una sóla settimana alle Molinette E l'incertezza preoccupa i 34.mila insegnanti di Torino e provincia Il progetto di riforma del sistema pensionistico messo a punto dal ministro del Lavoro Cristofori viene esaminato oggi dal governo. L'aggiornatissima edizione, pur «addolcita» rispetto alla proposta Marini, conferma i timori dei dipendenti del pubblico impiego, in allarme da tempo. In tanti, nei mesi scorsi, hanno deciso di rinunciare al tradizionale commiato dal posto di lavoro con regalino dei colleghi, optando per una fuga alla chetichella, nella speranza di conservare la pensione integra. L'attaccamento all'impiego in questi tempi potrebbe significare nel caso peggiore un assegno mensile ridotto: c'è chi parla di un terzo. Più penalizzato sarebbe il mondo della scuola. C'è fermento tra i 34 mila professori e non che fanno capo al provveditorato. Sostiene il primo dirigente Paolo Iennaco: «Il timore non riguarda tanto il prolungamento dell'impegno fino ai 65 anni pur contestato, bensì l'importo della pensione calcolato sulla media di dieci anni invece che sull'ultimo stipendio». Un arco di tempo in cui scattano gli aumenti di tre contratti di lavoro e mezzo, l'anzianità e la carriera. Ancora Iennaco: «L'equiparazione con il settore privato significherebbe la perdita immediata del 18 per cento addizionale». La fuga non ha ancora assunto dimensioni allarmanti: negli uffici di via Coazze sono giunte poco meno di 2 mila richieste di congedo - ma 600 sono state ritirate - contro le 972 presentate nel '91». Qualcuno si «preiscrive» nell'illusione di sfuggire alla nonna futura. Ipotesi, perché ancora non sono decisi entità del sacrificio e destinatari: con i pensionati Inps - di certo nel mirino - saranno coinvolti gli iscritti delle altre casse previdenziali? «Senza ombra di dubbio» sostiene il dirigente comunale Carlo Aprile. Benché «protetti» da un ente previdenziale autonomo dal florido bilancio, anche le pensioni dei dipendenti degli enti locali potrebbero subire tagli notevoli «nella logica del contenimento della spesa pubblica». Per il momento, tuttavia, gli iscritti alla corsa alle dimissioni tra i 16 mila dipendenti comunali sono 100 in meno dello scorso anno. Segnali opposti giungono da altri enti, sempre con «cassa» autonoma. In Provincia nel '91 se ne erano andati 73 dipendenti, mentre fino al 1° giugno del '92 ci sono state 266 richieste di collocamento a riposo, «78 delle quali di bidelli» precisa l'assessore al Personale Principe. Sulle ali della paura, alla fine del '91 alla direzione dell'Usi LX (Cto) sono giunte 400 domande ma, svanito misteriosamente il panico, i due terzi sono state ritirate. Diverso il caso delle Molinette: lo scorso anno ci sono stati 350 pensionamenti. E solo l'altra settimana 62 dipendenti hanno deciso di andarsene. Carlo Novara

Persone citate: Carlo Aprile, Carlo Novara, Iennaco, Paolo Iennaco

Luoghi citati: Torino