Occupazione autunno nero

Occupazione, autunno nero Occupazione, autunno nero Vistai e il Cnel sono pessimisti Meno posti di lavoro, più «cig» ROMA. Cala l'occupazione nella grande industria e aumenta il costo del lavoro, dicono i dati Istat di aprile. E il Cnel rincara la dose: l'occupazione scenderà ancora. Anche il timido risveglio del prodotto interno lordo ( + 2%), registrato nel primo trimestre del '92, non lascia ancora intravedere una vera e propria ripresa. Insomma, ci aspetta un autunno molto difficile, buio, ed è inutile farsi illusioni su un rapido rovesciamento di tendenza. Ad aprile, secondo i dati forniti ieri dall'Istat, l'indice dell'oc¬ cupazione nelle imprese industriali con oltre 500 addetti è risultato infatti in discesa dello 0,3% rispetto al precedente mese di marzo e del 4,9% rispetto allo stesso mese del '91. Nel primo quadrimestre dell'anno inoltre si registra un «boom» delle ore di cassa integrazione, aumentate del 23,9% ed un beve aumento delle ore lavorate (+0,5%). Sul fronte «caldo» del costo-lavoro, quello medio per dipendente (guadagni lordi, oneri sociali a carico del datore di lavoro ed indennità di fine rapporto) nei pri¬ mi quattro mesi è aumentato nel totale dell'industria del 13% rispetto allo stesso periodo del '91. Sempre ieri il presidente del Cnel, Giuseppe De Rita, ha presentato il «rapporto» sulla distribuzione del reddito che porta ad una conclusione: per gli anni 1992-1993, in cui si prevede un peggioramento delle ragioni di scambio per quanto riguarda i rapporti commerciali e incrementi delle quotazioni delle materie prime e del petrolio, ed in presenza inoltre di una debole crescita dell'attività economica, sarà necessaria una flessione dell'occupazione nell'industria dello 0,6-0,5% prevedendo un andamento relativamente contenuto del costo unitario del lavoro (4,1% e 3,4%). Non più roseo lo scenario mondiale tracciato dal Cnel, che prevede nel '92 una possibile accentuazione della difficile situazione economica ed al massimo una stabilizzazione nel '93. Il quadro macrtiecon orni co internazionale disegna un tasso di crescita del 3,4% per i Paesi del G7 e del 3,3% per quelli Ocse, contro il 2,2% per il '92 sia per il G7 che per i Paesi Ocse. L'inflazione è data al 3,4% e al 3,8% rispettivamente per il '92 e al 3,2% e 3,6% per il '93. Mentre la disoccupazione cresce del 6.6% (G7) e del 7,6% (Ocse) nel '92, ma scende rispettivamente al 6,4% e a 7,1% nel '93. Un commento pessimista è venuto dal presidente Istat, Guido Rey: «Siamo alla fine di un ciclo tutto sommato positivo», dato che dietro l'angolo «ci aspettano momenti di gravi difficoltà economiche che ci saranno in autunno». Francesco Bulk»

Persone citate: Giuseppe De Rita, Guido Rey

Luoghi citati: Roma