Panic: «Vado a Sarajevo»

Panic: «Vado a Sarajevo» Panic: «Vado a Sarajevo» Annuncio delpremier di Belgrado Una valanga di bombe sulla città ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Un'altra notte d'inferno per Sarajevo. L'artiglieria serbo-federale ha bombardato la capitale bosniaca fino all'alba di ieri. I miliziani serbi hanno tentato di sfondare le difese del quartiere Vraca, ma la difesa territoriale bosniaca ha respinto l'attacco. I primi dati parlano di un morto e quattro feriti. Le forze bosniache di etnia croata, intanto, starebbero avanzando verso la città per tentare di rompere l'accerchiamento: «Voci insistenti danno i croati ormai in zona», ha detto un portavoce dell'Onu. Da Belgrado, il neopremier della Federazione serbo-montenegrina Milan Panie ha annunciato di voler recarsi a Sarajevo per accertarsi sul posto della situazione e fungere da eventuale mediatore nelle trattative di pace. La popolazione aspetta sotto le bombe la (lii^ribuzione di ci¬ bo e medicinali. Malgrado il ponte aereo internazionale, nell'ultima settimana a Sarajevo sono giunte 700 tonnellate di soccorsi, a malapena sufficienti per coprire i bisogni giornalieri di tante persone stremate. Ieri, i miliziani serbi hanno impedito a 12 camion della Croce Rossa di raggiungere il centro, e la gente accusa i caschi blu di essere «corresponsabili dei crimini di guerra contro la popolazione». La guerra, in cui a detta del presidente bosniaco Izetbegovic hanno già perso la vita 60 mila persone, sta divampando in tutta la Bosnia Erzegovina. I cacciabombardieri di Belgrado ieri hanno sganciato a più riprese bombe su Gorazde. Gli attacchi delle truppe serbo-federali continuano a Bihac e a Bugojno, cannoneggiate dall'artiglieria pesante. I combattimenti proseguono anche in Croazia. Dubrovnik è stata nuovamente bersagliata dall'esercito. li. b.]

Persone citate: Izetbegovic, Panic

Luoghi citati: Belgrado, Croazia, Sarajevo, Zagabria