Dalla Camera cinque sì ai giudici di Fabio Martini
Dalla Camera cinque sì ai giudici Dalla Camera cinque sì ai giudici Contro i deputati inquisiti. E Del Pennino piange ROMA. Ha voluto parlare, da tanti, giorni; pensava a quel discorso, ma alla fine l'emozione gli ha graffiato la voce. Sono le 13,30, l'aula di Montecitorio è insolitamente affollata e Antonio Del Pennino, fino ad un mese fa presidente dei deputati del pri, a sorpresa chiede la parola. Cinquecentocinquanta deputati si voltano a guardarlo, Del Pennino è emozionato, non riesce a controllare il suo tic di sempre, la mascella va per conto suo. Invita i colleghi a votare per l'autorizzazione a procedere, perché, dice con la voce velata, alla fine «sarà la sentenza dei giudici a porre termine al clima di sospetto cresciuto attorno a me in queste settimane e a restituirmi la serenità e la dignità cui ho diritto». Del Pennino si siede, una parte dell'aula lo applaude e si unisce persino qualche deputato delle opposizioni. Pochi minuti dopo, battimani stavolta meno caldi, salutano i brevissimi interventi di altri due inquisiti che si dichiarano «estranei ai fatti criminosi»: Carlo Tognoli e Renato Massari. Ma il pathos sfuma rapidamente e quando, pochi minuti dopo, arriva il momento delle votazioni, la Camera risponde secondo le previsioni e concede, a larga maggioranza, l'autorizzazione a procedere nei confronti dei cinque deputati: Carlo Tognoli, socialista, sotto inchiesta per ricettazione continuata, violazione della legge sul finanziamento dei partiti, concorso in ricettazione aggravata e continuata; Paolo Pillitteri, socialista, che deve rispondere degli stessi reati di Tognoli e anche di ricettazione aggravata e continuata, concorso in corruzione aggravata per atti contrari ai doveri di ufficio, concorso in concussione aggravata; Renato Massari, socialista (ricettazione aggravata e violazione della legge sul finanziamento, dei partiti);,! Antonio Del Pennino (concorso in violazione della legge sui partiti); il pidiessino Gianni Cervetti (ricettazione aggravata e legge sui partiti). I giudici di Milano potranno, dunque, indagare e interrogare i cinque, ma non potranno incriminarli per altri reati, né potranno arrestarli, qualora lo sviluppo delle indagini lo richiedesse. La Camera, anche stavolta a larga maggioranza, ha opposto il suo no a queste due ulteriori richieste dei giudici di Milano. Soltanto davanti a una nuova richiesta motivata, la Camera tornerà a pronunciarsi. Sì alle indagini e no alle manette, due decisioni annunciate, eppure nel corso delle votazioni sono fiorite le sorprese. La prima: nonostante tutti i partiti fossero favorevoli a concedere il nulla osta per i cinque, al momento di esaminare le singole posizioni, non tutti sono stati trattati allo stesso modo. Quando il presidente Napolitano - che ha condotto i lavori con stile inglese - ha messo in votazione l'autorizzazione a procedere per Tognoli, 420 deputati hanno votato a favore e 124 (pari al 22,7%) contro. E cioè, quasi un deputato su quattro ha votato perché Tognoli non venisse processato. Diverso il trattamento riservato a Pillitteri, che non si è fatto vedere in aula: per gli stessi reati dei quali è sospettato in concorso con Tognoli, i contrari alla autorizzazione sono stati 76, il 14,7% dei votanti. La seconda sorpresa è arrivata dal pds, che si era schierato per il no alle manette a scatola chiusa. Nonostante ciò, una manciata di deputati ha votato per il sì, come Rete, msi e Lega: oltre a Longo che lo ha dichiarato, tra i favorevoli alla richiesta dei giudici ci sarebbero Imposimato, Sonerò, Tarantella Senese e Dalla Chiesa. Ieri sono partite da Milano le richieste, per l'autorizzazione a procedere nei confronti dei de Santuz, Baruffi e Borra, mentre la giunta per le autorizzazioni a procedere, si è espressa a favore dell'autorizzazione per bancarotta fraudolenta aggravata nei confronti di Mauro Borsano, deputato socialista e presidente del Torino e nei confronti di Flavio Tartarini, pds, per abuso d'ufficio aggravato e continuato. Fabio Martini L'ex sindaco di Milano Carlo Tognoli
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