A MONACO TANTI DEJA' VU
A MONACO TANTI DEJA' VU A MONACO TANTI DEJA' VU CMONACO I impegniamo a realizzare politiche fiscali e monetarie che, nel riflettere le differenti situazioni dei nostri Paesi, pongano le basi per un ribasso dei tassi di interesse. In relazione a ciò, sono necessari ulteriori progressi nella riduzione dei deficit di bilancio...». E' questo il comunicato finale uscito dal vertice economico dei Sette? No, errore: questo è il comunicato del luglio '91, emesso nel vertice di Londra, sottoscritto per l'Italia da Giulio Andreotti. Perfino gli esperti potrebbero confondersi. Nello stesso testo di un anno fa si possono leggere altri concetti presentati ieri come novità, come quello di partnership per il rapporto con Mosca (allora capitale dell'Urss, con Gorbaciov al Cremlino). Anche lì si prometteva una conclusione delle trattative per il Gatt «entro la fine dell'anno» ('91 ); si intravedevano «crescenti segnali di ripresa economica». Nel vero comunicato di Monaco '92, reso noto ieri mattina, i Sette promettono in modo un po' più chiaro «politiche mirate a creare posti di lavoro e a incrementare la crescita». Si impegnano a condurre «rigorose politiche monetarie e finanziarie che sostengano lo sviluppo senza riaccendere l'inflazione»; e a «creare le condizioni di un ribasso dei tassi di interesse attraverso la riduzione dei deficit pubblici». Di nuovo, «ci sono segnali di una ripresa economica mondiale». Ma, consci di averla invano predetta per un anno, con cautela i 7 aggiungono: «Non la daremo per scontata e agiremo insieme per assicurare che guadagni intensità». Forse, tanto vale ripetersi. Perché l'imprevisto poi cambia regolarmente tutte le carte in tavola. Negli scorsi 3 anni, alla solenne riunione di luglio dei 7 grandi per tentare di dare un ordine al mondo è seguito ogni volta a ruota uno sconvolgimento che nessuno anticipava. Nell'agosto '89 cominciò a crollare il co munismo nell'Europa dell'Est; nell'agosto '90 Saddam Hussein invase il Kuwait; nell'agosto '91 ci fu il fallito golpe a Mosca.
Persone citate: Gatt, Giulio Andreotti, Gorbaciov, Saddam Hussein
Luoghi citati: Europa Dell'est, Italia, Kuwait, Londra, Monaco, Mosca, Urss
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