E sul conto dell'Enel finiva mezza officina di Lodovico Poletto

E sul conto dell'Enel finiva mezza officina Due dirigenti di Ivrea rinviati giudizio per peculato E sul conto dell'Enel finiva mezza officina Che il «parco mezzi» dell'Enel di Pont-Saint-Martin non fosse tra i migliori, forse, lo sospettavano in tanti. Ma tutte quelle fatture per riparazioni eseguite su auto e camion dell'azienda di Stato per l'energia elettrica, hanno finito per insospettire un funzionario che si è rivolto al magistrato facendo scoprire un organizzatissimo giro di truffe. Nove persone sono state rinviate a giudizio per peculato: rischiano una condanna da tre a dieci anni di carcere. Due imputati sono anche funzionari della ripartizione tecnica dell'Enel di Pont-SaintMartin: si tratta del responsabile della sede Sergio Ferrari, 54 anni, e del suo braccio destro, Mario Fino, 62 anni di Ivrea. Sarebbero stati loro, aiutati dal capo officina Benvenuto Vincenzi, 63 anni, PontSaint-Martin, ad organizzare le truffe. Gli altri sei imputati sono Aldo Capellaro, 52 anni, Banchette d'Ivrea, Ottorino Vettorello, 44 anni, Lessolo, Eugenio Anselmo, 31 anni, Pont-SaintMartin, Bruno Peila, 47 anni, Carema, Ivo Begala, 34 anni, e Eddie Boraso, 62 anni, entrambi di Ivrea: si tratta di meccanici, carrozzieri ed elettrauto che per anni hanno lavorato sugli automezzi dell'Enel. Le indagini per fare luce sul complesso meccanismo della truffa ai danni dell'Enel sono durate alcuni mesi: i magistrati della Procura della Repubblica di Aosta hanno dovuto ricorrere al sequestro di migliaia di fatture ed alle intercettazioni telefoniche per raccogliere elementi di prova sufficienti. Soltanto Aldo Capellaro, il meccanico di Banchette, ha rivelato ai giudici alcuni particolari del raggiro. Assistito dall'avvocato Claudio D'Alessandro, l'uomo ha spiegato il meccanismo di falsificazione dei preventivi di riparazione dei mezzi e delle fatture per il lavoro effettuato. «Ferrari era a conoscenza di tutto e autorizzava le spese avrebbe detto al giudice per le indagini preliminari di Aosta Gramola -■: molte riparazioni fatte su mezzi privati venivano poi addebitate all'Enel». Difesi dall'avvocato Ferdi¬ nando Ferrerò, Ottorino Vettorello e Ivo Begala hanno, invece, sempre negato ogni addebito: «A noi portavano soltanto pezzi singoli da riparare: avrebbero raccontato al giudice - non sapevamo neppure a quale automezzo appartenevano». Ma la loro versione non sembra aver convinto molto il gip che ha deciso di rinviare tutti a giudizio: c'è il sospetto che nella vicenda, che avrebbe causato danni all'Enel per parecchie decine di milioni, possano essere coinvolti altri personaggi, forse anche all'interno dell'azienda. L'Enel, da parte sua, ha deciso di costituirsi parte civile, patrocinata dall'avvocato Festa. Lodovico Poletto

Luoghi citati: Aosta, Banchette, Banchette D'ivrea, Ivrea, Lessolo, Pont, Pont-saint-martin