Costo lavoro: Cristofori stringe i tempi, la Cgil frena

Costo lavoro: Cristofori stringe i tempi, la Cgil frena Il ministro del Lavoro vuol preparare, prima delle ferie, un piano per affrontare la crisi occupazionale nell'industria Costo lavoro: Cristofori stringe i tempi, la Cgil frena D'Antoni (Osi) eLarizza (UH): «In settimana la piattaforma sindacale unitaria» ROMA. Il neoministro del Lavoro, Nino Cristofori, è partito in quarta ed è intenzionato a procedere con marce forzate per districare i nodi del costo-lavoro, riforma salariale, relazioni industriali. Annuncia una stagione di «sacrifici» e assicura che non saranno uguali per tutti ma «rapportati alla capacità di reddito dei cittadini e potrebbero tener conto anche degli squilibri presenti tra le varie aree geografiche del Paese». Ripete che la scala mobile è morta e si va verso il superamento delle indicizzazioni, ma sottolinea che va garantito «il potere d'acquisto dei salari in linea con la politica antinflazionistica che il governo sta preparando». Il programma ambizioso è stato illustrato ieri nell'incontro «esplorativo» con i segretari generali di Cgil (Trentini, Cisl (D'Antoni) e Uil (Larizza). E il ministro ha aggiunto che prima delle ferie dovranno essere individuati, in un apposito tavo¬ 10 interministeriale, gli strumenti possibili per affrontare la crisi che in alcuni settori industriali sta mettendo a dura prova i livelli occupazionali. Nei prossimi giorni, intanto, Cristofori vedrà i sindacati dei chimici per affrontare il «caso Pirelli». Dal canto loro i sindacati assicurano che entro i prossimi giorni presenteranno una strategia comune per la trattativa sul costo del lavoro, ma già sui tempi le posizioni divergono. Se Cisl e Uil indicano entro la settimana il raggiungimento di una posizione comune, la Cgil per bocca del segretario confederale Sergio Cofferati sostiene che per maturare una sintesi su problemi così controversi, come quelli che riguardano il costo del lavoro, «ci vuole tutto il tempo necessario». Se i particolari della possibile intesa fra i sindacati non sono stati ancora resi noti, dalla riunione con 11 ministro del Lavoro sono emerse tutta una serie di sca¬ denze che il segretario generale della Cisl, Sergio D'Antoni, ha definito fondamentali per il proseguimento del negoziato. Nella riunione - ha spiegato D'Antoni Cristofori ha prospettato il quadro complessivo della situazione e quindi le misure di risanamento per il '92, la necessità di riprendere al più presto la trattativa sul costo del lavoro, l'opportunità di dar vita a provvedimenti previdenziali e di politica attiva del lavoro. Riguardo la previdenza il governo ha assicurato che entro la settimana varerà un testo di legge delega da presentare in Parlamento, un testo - ha commentato il ministro che ricalca per grandi linee il disegno di legge presentato da Marini «anche se con alcuni correttivi dovuti a una situazione che evolve in continuazione, fatti comunque salvi i diritti acquisiti dai lavoratori e il pluralismo degli enti previdenziali». Il nuovo testo che riguarda la previdenza verrà presentato ai sindacati, al più tardi domani, dopo averne discussi i particolari a Palazzo Chigi. Anche la manovra economica che il governo si appresta a varare ha fatto parte della discussione tra i sindacati e Cristofori. Per le organizzazioni sindacali non solo la «manovra» deve camminare di pari passo con il negoziato sul costo del lavoro, ma anche - è stato chiarito - i provvedimenti non devono colpire i redditi da lavoro dipendente, «altrimenti - ha chiarito D'Antoni - anche il negoziato complessivo diventerebbe più complicato. Se si devono realizzare manovre sulle entrate, che pur sono necessarie, queste devono colpire i redditi diversi dal lavoro dipendente e cioè colpire la ricchezza mobiliare e immobiliare e i redditi professionali e autonomi». Francesco Bulk» Da sinistra il ministro del Lavoro Nino Cristofori e il segretario generale della Cgil Bruno Trentin

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