Su Diana la vendetta di Carlo

Su Diana la vendetta di Carlo Una biografa di corte racconta il «vero» scandalo, tutta colpa di lady D Su Diana la vendetta di Carlo Gli amici difendono il principe: è vittima della moglie «Lei soffre di bulimia nervosa ed ha frequenti ossessioni» LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Poverina, non è colpa sua: è malata, tanto da confondere le sue ossessioni con la realtà». Sono gli amici del principe Carlo che, attraverso la penna di un'altra «royal-watchers», Penny Junor, rivale dell'ormai famoso e miliardario Andrew Morton, l'autore della biografia segreta di Diana, sono passati al contrattacco per migliorare l'immagine pubblica dell'erede al tròno. Lo scopo di questa sapiente campagna «di pubbliche relazioni» è quello di bilanciare meglio le responsabilità sul naufragio matrimoniale rivelato crudamente nel recente libro di Morton, il quale ha abbracciato totalmente la versione della principessa Diana espressa attraverso le confidenze dei suoi amici che hanno dipinto Carlo come un marito insensibile e un padre poco premuroso. Invece la realtà sarebbe ben diversa, come sussurrano le non specificate «fonti» vicine a Carlo citate dalla scrittrice nelle sue rivelazioni. E la tesi di fondo di questo contrattacco è ipocritamente pietosa: fin da prima delle nozze, Diana è sofferente per una grave forma di bulimia nervosa, questa malattia che spinge chi ne è affetto a ingozzarsi voracemen- te salvo poi a liberarsi lo stomaco in maniera altrettanto veloce. Un male molto fastidioso. Di questo particolare disturbo, suggerisce Penny Junor, la povera Diana avrebbe sofferto anche la prima notte di nozze, con Carlo. Insomma «è da undici anni, ormai, che la principessa è periodicamente instabile mentalmente a causa di questa debilitante malattia». Tutto nascerebbe di qui, dalle manie ossessive di cui soffre Diana, la sua «assurda gelosia» nei confronti di Camilla Parker-Bowles (che sospetta essere l'amante del marito mentre in realtà ne è solo la «confidente» e niente di più), i suoi sfoghi, i suoi sbalzi di umore improvvisi, l'affetto esclusivo e quasi morboso per i figli che tenta di tener lontani dal loro padre. Il principe Carlo ritiene che la bulimia, la malattia nervosa di cui soffre la moglia, sia la causa principale della distorsione della realtà denunciata clamorosamente nel libro di Morton sul loro rapporto. E, generosamente, il figlio della regina si assume la responsabilità di non aver saputo guarire in tempo la moglie dai suoi malanni. Sintomi di questa malattia ossessiva, sostiene l'autrice dell'inchiesta «dalla parte di lui», sarebbero le esagerazioni sugli asseriti tentativi di suicidio della principessa citati nel libro di Morton (il primo fu una banale caduta dalle scale). E ancora: la rivalità di Diana nei confronti del marito per conquistarsi una popolarità personale e infine la sua voglia infantile di possedere un'auto bella e veloce come l'Aston Martin di Carlo, da cui è derivata la sua singolare preferenza per una Mercedes convertibile il cui acquisto ha suscitato vibrate proteste fra gli inglesi. Nazionalisti anche in fatto di auto, tanto più se destinate alla famiglia reale. «E' un miracolo se questo matrimonio al punto in cui siamo arrivati potrà sopravvivere» conclude mestamente Penny Junor, affidando l'ultima speranza di riconciliazione alla crociera che Carlo e Diana compiranno fra un mese nel Mediterraneo, sulla quale, pare, conti non poco anche la regina. Nelle speranze di Elisabetta (che vorrebbe evitare una nuova separazione in una coppia reale) dovrebbe essere un «bis» della luna di miele. Ma con l'aria gelida che tira a Corte francamente c'è da dubitarne. Paolo Patruno Carlo e Diana: adesso gli amici dell'erede al trono hanno iniziato una «campagna» per dimostrare che le colpe del fallimento del matrimonio non sono di lui

Persone citate: Andrew Morton, Camilla Parker-bowles, Carlo, Paolo Patruno Carlo, Penny Junor

Luoghi citati: Londra