Tirana, assalto alle ambasciate

Tirana, assalto alle ambasciate ULTIMA ORA A Durazzo respinti 10 mila albanesi che cercavano la fuga verso l'Italia Tirana, assalto alle ambasciate Sassaiole e scontri tra polizia e manifestanti TIRANA. Centinaia di persone hanno tentato ieri sera di assaltare le ambasciate straniere a Tirana. Quando la polizia è intervenuta sparando in aria per disperdere la folla, i manifestanti hanno reagito con una fitta sassaiola. Gli scontri sono avvenuti in via Scandenberg, dove si trovano le ambasciate cinese, francese e tedesca. Nessuno dei manifestanti è riuscito a entrare nelle sedi diplomatiche. All'ambasciata italiana non ci sarebbero invece stati incidenti né assembramenti di folla. Secondo il capo della polizia di Tirana, Tonin Vocaj, fra i poliziotti ci sono stati 12 feriti non gravi. Non si ha notizia per ora di feriti fra i dimostranti. Tutto il quartiere delle ambasciate è stato circondato da camionette della polizia e da agenti in tenuta anti-sommossa, mentre ancora nella notte centinaia di persone sono ri¬ maste a stazionare nelle vicinanze. In base al racconto di alcuni testimoni oculari, il primo ministro Aleksander Meksi, accorso sul posto per sedare gli animi, sarebbe stato pesantemente fischiato dalla folla. Il tentato assalto alle ambasciate è avvenuto dopo che nel primo pomeriggio di ieri, in seguito a una falsa voce sull'apertura del porto di Durazzo, oltre 10 mila persone si erano avviate a piedi per raggiungere la città costiera con la speranza di imbarcarsi per l'Italia. La polizia albanese, con l'aiuto dell'esercito, aveva esteso un cordone sanitario intorno a Durazzo e numerosi posti di blocco lungo la strada, rimandando indietro le migliaia di persone in arrivo. Le misure di sicurezza adottate dalla polizia per bloccare l'esodo verso Durazzo erano scattate anche all'uscita da Tirana. Gli agenti avevano impe¬ dito il flusso di qualsiasi automobile o altro mezzo di trasporto. La gente aveva allora cominciato a camminare a piedi, invadendo la strada con comitive che si sono snodate per circa 22 chilometri. Decine erano stati i posti di blocco istituiti sui 40 chilometri del tragitto che divide Tirana da Durazzo e un elicottero dell'esercito albanese aveva sorvolato la zona per tutto il pomeriggio. Secondo la polizia del porto soltanto 500 persone sono riuscite ad arrivare a Durazzo. Già in mattinata le autorità albanesi avevano informato il presidio della Marina militare italiana che si trova all'interno del porto di Durazzo. Secondo il comandante della base italiana, Pasquale Balice, tuttavia non è scattato l'allarme «perché le autorità albanesi hanno assicurato che la situazione era sotto controllo». [Ansa]

Persone citate: Aleksander Meksi, Balice, Tonin Vocaj