Il sir deputato alle colleghe «Sembrate soldatesse di Stalin» di Mario Ciriello

Il sir deputato alle colleghe «Sembrate soldatesse di Stalin» Londra, un bizzarro parlamentare scatena le donne dei Comuni Il sir deputato alle colleghe «Sembrate soldatesse di Stalin» GLONDRA INQUANTANOVE donne siedono alla nuova Camera dei Comuni e d'improvviso, con un solo gesto, un deputato è riuscito a inimicarsele tutte, a ferirle, a schiaffeggiarle. La politica non c'entra in questa vicenda, 36 delle donne sono laboriste, 20 conservatrici, 2 liberal-democratiche e una appartiene al movimento dei nazionalisti scozzesi. Ma tutte, senza eccezioni, quali che siano le loro idee, non hanno nulla di femminile, accusa il collega sir Nicholas Fairbairn, non hanno «fragranza» - una fresca leggiadria, insomma -, ricordano piuttosto le torve e grigie soldatesse che sfilavano nelle parate militari sotto gli occhi di Stalin. Non una può accendere la fantasia maschile. Non è difficile immaginare le reazioni, ma lo sdegno delle vittime non è incandescente, l'aggressore è un maschilista, un fallocrate, nonché un bizzarro eccentrico che nessuno ha preso mai sul serio. Cinquantotto anni ha lo scozzese sir Nicholas Fairbairn, un parlamentare tory, un uomo che ha fatto della stravaganza la sua regola di vita. Indossa sempre giacca e calzoni tartan, il policromo tessuto scozzese, propugna la poligamia: sposatosi a 28 anni, ma poi divorziato, ha avuto girl-friend a iosa, una delle quali si è impiccata a un lampione con una calza in una via di Londra, vicino al suo appartamento. E' risposato dall'83, ma non si considera vincolato. Durante l'ultima campagna elettorale, una sua bordata contro «l'immigrazione non controllata» costrinse il governo a smentirlo. Sir Nicholas ha manifestato le sue idee sulle colleghe in un'intervista al settimanale Spectator. Citiamolo, le sue parole sono sciocche ma spassose e risparmiano un'unica donna, la sessantesima, la simpatica laborista Betty Boothroyd, che da un mese occupa il seggio di Speaker (presidente) della House of Commons. «Sono felice che vi siano ora più donne ai Comuni - spara sir Nicholas -, ma sono prive di femminilità: e per femminilità non voglio dire che debbano far pensare al letto. Non hanno fragranza, non sono donne con le quali uno vorrebbe trovarsi su un'isola deserta. Chissà, di questi tempi, con tutte le fissazioni che hanno, negano forse la propria femminilità». E prosegue: «Perché il sesso femminile ha rinunciato a gloriarsi? Perché ha abbandonato ogni tentativo di attrarre, di scintillare? Sembrano tutte come se venissero da una rivista militare di Stalin dove hanno marciato con il quinto reparto dei mitraglieri di Kiev. Unica eccezione, Betty Boothroyd: lei sì ha stile, fragranza». A questo punto l'intervistatrice gli chiede che cosa pensi di Edwina Currie, laborista, vivace e simpatica. Risposta: «Edwina? Non la posso sopportare. E' una megera». Elogia invece Margaret Thatcher, che dai Comuni è però ascesa adesso alla Camera dei Pari. «Non la trovo sexually attractive, questo no, ma è bonny». Bonny, scozzesissima parola, descrive ciò che è bello, piacevole, grazioso, florido, robusto. Come si vede, non si possono prendere troppo sul serio i vituperi di questo signore che, interrogato sul matrimonio, ne elogia la «monofisicalità». «Così, a letto, si sa con chi si dorme e, al mattino, non c'è bisogno di alzarsi all'alba e andarsene». Soltanto qualche deputatessa si è incollerita, come la laborista Tessa Jowell, che ha protestato: «Queste opinioni sono abominevoli. Non meritano che disprezzo»; e Edwina Currie, la «megera», che ha detto, glaciale: «Il mio commento è no comment». La signora Cheryl Gillan, conservatrice, ha così reagito: «Non capisco il motivo di tanta villania. Sir Nicholas non dovrebbe dimenticare che se noi, uomini e donne, fossimo eletti tutti soltanto per il nostro aspetto, il 99 per cento non entrerebbe in quest'aula». Teresa Gorman, conservatrice, è più filosofica: «E' un caso triste. Sir Nicholas mi ricorda un motivo del West, c'era uno che cantava d'essersi rovinato con i sigari, il whisky e le donne folli. Forse sono le stesse donne che hanno privato il nostro collega del bene della ragione». In realtà, c'è più compassione che ira per il garrulo deputato, e c'è humour, come quello di Liz Lynne, liberal-democratica, che ha detto soltanto: «Ho l'impressione che sir Nicholas non si guardi mai allo specchio». E così facendo, con queste loro indulgenti riflessioni, le parlamentari confermano proprio quella loro femminilità che sir Nicholas., con i suoi paraocchi, non vede, non riconosce. Mario Ciriello «Megere, non vorrei trovarmi con voi su un'isola deserta» «Idee abominevoli» Il Palazzo di Westmlnster, sede del Parlamento britannico, e la torre del Big Ben. Alla Camera dei Comuni siedono 36 donne laboriste, 20 conservatrici, 2 liberal democratiche e una nazionalista scozzese, più la neoeletta Speaker (presidente), la laborista Betty Boothroyd Margaret Thatcher, dalla Camera dei Comuni a quella dei Pari: è una delle poche a salvarsi dalle invettive del «tory» Nicholas Fairbairn. Sotto, Edwina Currie, laborista: «Non la posso sopportare, è una megera»

Luoghi citati: Kiev, Londra