Mancini spera, Auletta trema, Ciarrapico cerca quattrini di Valeria Sacchi

Mancini spera, Auletta trema, Ciarrapico cerca quattrini I NOMI E GLI AFFARI Mancini spera, Auletta trema, Ciarrapico cerca quattrini Quanto durerà questo governo? Nessuno è in grado di predirlo, anche se Giuliano Amato ha messo le mani avanti dicendo «non crediate che sia il solito pasticcio balneare». Ma qualcuno si cautela. Il nuovo ministro del Tesoro Piero Barocci, ad esempio, ha lasciato la carica di amministratore delegato del Credito Italiano, ma ha mentenuto quella di direttore centrale della Bin. La ragione può essere sentimentale, nel senso che al Credit Barucci stava bene, aveva messo in cantiere molti progetti. Comandato alla spinosa poltrona del Tesoro, gli è probabilmente di conforto sapere che alle spalle non tutti i ponti sono tagliati. Sia come sia, per il momento Barucci non viene sostituito nemPiero Barucci, meno come ex banchiere amministrato- Franco Nobili al capolinea re delegato. Pier Carlo Marengo, il secondo amministratore delegato, una carriera tutta interna all'istituto, accentrerà infatti le deleghe. E' anche vero che, di questi tempi, il presidente dell'Ili, Franco Nobili, cui spetta di designare il successore, ha ben altre grane per la testa. C'è la faccenda Efim, dove il socialista Gaetano Mancini sta lottando per evitare il commissariamento, un provvedimento sul quale il neo ministro dell'Industria, Giuseppe Guarino, sta riflettendo molto seriamente. Poi c'è Iritecna, anch'essa al redde rationem, dove la tensione ha assunto forma concreta in un litigio serrato tra il presidente Carlo Lavezzari e i dirigenti. Senza dimenticare il problema Uva, sospesa tra passato e futuro, tra Leon Brìttan e quotazione in Borsa. La nomina di Barucci al Tesoro risulta certamente scomoda a molti, primo fra tutti il conte Giovanni Auletta Armenise che, da due anni, gioca con il Credit, e con lo stesso Barucci, al gatto e al topo. Un giorno dice che è disposto alla trattativa, il giorno dopo chiede: «Trattativa? Quale trattativa?» Ma c'è anche la presidenza del Monte dei Paschi, vacante da quando Barucci ha traslocato in piazza Cordusio. Per questa poltrona tipicamente «politica» nella banca guidata da Carlo Zini, la lista d'attesa è lunga: dal De Alberto Brandani, membro anziano della deputazione, al vicepresidente sociali- Guarino sta Vittorio castigamatti Mazzoni della Auletta Sella. il giocatore Guarda invece con speranza a Barucci Francesco Micheli, bloccato in Interbanca dalla sua avventatezza e dalla muraglia impenetrabile del conte Auletta. E forse guarda con interesse a possibili movimenti anche il presidente di Ambroveneto Giovanni Bazoli, cui non dispiacerebbe riportare Ambroveneto tra i principali azionisti di Interbanca. Se Auletta si trova con qualche problema in più per un avversario salito al governo, altri sono nelle peste per un amico che al governo non è riuscito ad andare. Ad esempio Giuseppe Ciarrapico, il dinamico padrone dell'Acqua Fiuggi, l'uomo che, come emissario di Giulio Andreotti, era riuscito a costringere Carlo De Benedetti e il pa¬ drone di Finivest alla pace in Mondadori. Non appena il suo protettore Andreotti è entrato nella linea d'ombra, Ciarrapico si è trovato a fare i conti con i debiti del suo gruppo. Di qui le frenetiche trattative per cedere le sue fonti. E del resto, con un occhio a Tangentopoli e alle difficoltà degli amici del garofano, lo stesso Silvio Berlusconi è corso a mettersi al riparo, trovando a Londra un finanziamento di 500 miliardi. Con la lira sotto tiro, le perdita prodotte nei conti di alcune grandi banche dal crollo dei Btp, la manovra sul tasso di sconto decisa da Carlo Azeglio Ciampi, le nuove tasse in arrivo, si chiude la stagione del danaro facile. Per chi il danaro ce l'ha può viceversa Resiste Zini sul Monte aprirsi una interessante stagione di occasioni in supersaldo. Ritornato in borghese, il predecessore di Barucci al Tesoro, Guido Carli, ha avuto il primo incarico, la presidenza dell'International Advisary Board della Banca Nazionale del Lavoro. E' giusto. Negli ultimi tre difficili anni ai vertici di Bnl, Giampiero Cantoni ha sempre trovato in Carli un valido alleato. Di alleati Cantoni ha sempre bisogno. La sua banca aspetta i 3000 miliardi di capitale promessi. Ma con i socialisti a palazzo Chigi e l'ex ministro del Tesoro a fianco, è più vicina la svolta. Non a caso ricominciano a circolare ipotesi di matrimonio tra Bnl e la Comit guidata da Sergio Siglienti. Mentre il sistema dei partiti entra in crisi, ecco emergere la categoria del cittadino-poUtico. Classe nuova, ma non per questo meno tenace. Ad essa, in certo senso, appartiene il sindaco di Milano Piero Boi^hini, che nelle prossime elezioni difficilmente troverà una collocazione che lo riporti in Comune. E dunque rifa ogni giorno la conta della sparuta maggioranza, puntualmente decimata dal pool antitangenti guidato da Antonio Di Pietro. Ma cittadino-poUtico per eccellenza è Marco Vitale. Uomo senza macchia e senza paura, Vitale ha accettato la guida delle Ferrovie Nord, l'ente controllato dalla Regione, tramortito dall'arresto di Patrizio Sguazzi, ex amico di Giovanni Goria. Valeria Sacchi Ciarrapico senz'acqua Bazoli l'ambroveneto Marco Vitale superconsulente Ciarrapico senz'acqua ;

Luoghi citati: Auletta, Fiuggi, Londra, Milano