La guerriglia attacca la tv
La guerriglia attacca la tv Ancora scontri l'altra sera per il caso Lentini (ma è tregua per il weekend) La guerriglia attacca la tv Ferito da ultra del Toro un operatore Rai «Appuntamento alle 21 -21,30, in corso Vittorio». Il tam-tam del tifo granata più intransigente nei confronti del presidente Borsano da mercoledì trasmette quello che è diventato un segnale di pericolo per la città. Le adunate davanti alla sede del Torino nascono come manifestazioni spontanee. La gente arriva alla spicciolata, anche dalla provincia. Accanto agli ultras si notano signori distinti, donne, anziani. Tutti avviliti, feriti in uno degli affetti più cari. Controllata da vicino dalla polizia, la contestazione s'inizia in sordina. Urla isolate, qualche coro. Poi, le degenerazioni. Tutto ciò fino a venerdì sera. Ieri al-, l'appuntamento hanno risposto i più giovani, ma il rito del sabato sera in discoteca o pizzeria ha tenuto lontano la massa, e corso Vittorio ha vissuto una serata quasi normale. Lunedì sapremo se le ostilità sono state soltanto sospese (è weekend anche per gli ultras) o se è finalmente prevalsa una linea di contestazione non meno dura ma priva di eccessi censurabili. Venerdì sera la rabbia dei tifosi si era accanita su una troupe della Rai che stava realizzando un servizio davanti alla sede del club. Ironia della sorte, a farne le spese era stato proprio un «cuore granata», l'operatore che da vent'anni realizza tutte le immagini degli incontri interni del Toro diffuse nelle trasmissioni sportive Rai. Il cineoperatore stava raggiungendo con un giornalista l'auto aziendale, parcheggiata nel controviale opposto alla sede, quando una ventina di giovani tifosi urlanti li hanno accerchiati con fare minaccioso. Volevano la telecamera. E il filmato che c'era dentro. «Hanno incominciato a spintonare - racconta un giornalista Rai -. Lui non ha mollato la sua Sony Betacam. E' stato colpito con calci è pugni e solo quando è caduto a terra sono riusciti a strappargliela. Siamo subito andati a denunciare in Questura l'aggressione ed il furto, un danno da 70 milioni». Secondo la testimonianza di agenti della polizia che stavano tenendo a bada i tifosi, l'operatore sarebbe stato invitato più volte a non indugiare su inquadrature ravvicinate dei gruppi di ultras che avevano già manifestato di non gradire la presenza di fotografi e cineoperatori. «E' stata un'avventura terribile - racconta l'aggredito, ieri ancora in evidente stato di choc -. Quasi una beffa per uno come me, granata fino al midollo. Non so se avrò più la forza e il coraggio di tornare allo stadio». Il cineoperatore ha riportato ecchimosi e contusioni ed è stato medicato al Maria Vittoria. Guarirà in dieci giorni. I poliziotti che presidiavano in forze la sede del Torino Calcio hanno bloccato immediatamente uno degli aggressori. Si tratta di uno studente di 20 anni, torinese. A portar via la telecamera è stato invece un altro giovane che starebbe per essere identificato dalla Questura. [r. con.J Il tam-tam della rivolta granata scatta la sera: l'adunata è davanti alla sede del Torino
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