Sarà un luglio di pioggia di 1. S.

Sarà un luglio di pioggia Sarà un luglio di pioggia Altri sette giorni di maltempo I meteorologi: colpa dei vulcani ROMA. L'estate rimane un miraggio. E le previsioni assomigliano ad un bollettino di guerra. Oggi? Pioggia. Domani? Ancora pioggia e temporali (al Nord). Martedì? Si replica. Le scene dal maltempo hanno da un mese e mezzo le stesse tinte e il medesimo copione, l'ombrello è un oggetto da non dimenticare mai a casa o in automobile, la voglia di due giorni consecutivi di sole, caldo, cielo sereno è da troppo tempo un'utopia. «E lo sarà ancora per i prossimi giorni - avverte Guido Caroselli, meteorologo di Raiuno -, l'alta pressione sta nascosta nelle Azzorre, l'altalena tra brutto e cattivo tempo continuerà almeno fino al 10 luglio. E poi? La nostra è una scienza e ha lenti per vedere nel raggio di meno di una settimana. Nessun meteorologo ha un cannocchiale che gli consenta di scrutare più in là, nell'ordine di mesi. Nessuno potrà dire che estate sarà, se continueremo a lamentarci perché piove un giorno sì ed uno no». Caroselli azzarda una constatazione: «C'è un dato certo: l'estate sta zoppicando, non riesce a camminare spedita. E questa può essere la premessa perché continui questa sua marcia tra sole e pioggia». Marcello Loffredi, altro meteorologo, è più ottimista, anche se le sue parole d'esordio sono una doccia fredda: «Pioverà, pioverà ancora. E al centro-Nord arriveranno temporali. Questo per almeno una settima. Poi l'estate dovrebbe consolidarsi, assestarsi, presentarsi con il suo volto migliore. Questi cicli di tempo a singhiozzo normalmente durano non più di un mese e mezzo. Questo limite sta per essere raggiunto e quindi...... Osserva Caroselli: «Un elemento di parziale soddifazione arriva dalle temperature che rientrano abbondantemente nelle medie stagionali. Quando vince il sole abbiamo temperature anche molto alte». A chi cerca una ragione di questo «malessere», a chi non si accontenta di sapere «cosa farà domani» ma si chiede perché e vuole a tutti i costi un imputato, Loffredi offre una prima risposta: «Il colpevole numero uno è certo l'anticlone delle Azzorre, che continua a nascondersi. Ma l'anticiclone ha un complice: le correnti che arrivano dall'Africa. L'insieme di queste due condizioni porta il beltempo sul Mediterraneo. Ma questa "miscela" finora non si è verificata». Edmondo Bernacca si aggrappa alle statistiche e fa salire sul banco degli accusati le eruzioni vulcaniche e il ciclo solare che dura undici anni. Ascoltiamolo con attenzione: «Storicamente le eruzioni vulcaniche hanno avuto effetti "devastanti" sul tempo. Avvenne nel 1815 con il Tambora, nel 1883 con il Krakatoa. Dopo le eruzioni il tempo, per alcuni anni, subì sensibili variazioni, quasi impazzì. Adesso, probabilmente, subiamo gli effetti del Pinatubo. Un primo colpevole è certamente lui». E i cicli solari? Bernacca trova nelle statistiche il corpo del reato: «Il ciclo dura undici anni. E ogni undici anni ci sono variazioni nel clima. Nel 1948 l'estate fece una timida apparizione nel Mediterraneo. E così nel 1959, proprio undici anni dopo. Il maltempo la fece da padrone nel 1960, e così via. La legge degli undici anni solari dunque si sta facendo sentire anche nel '92». Trovati i colpevoli, lei Bernacca che farebbe nei prossimi giorni? «Andrei a spasso con l'ombrello». [1. s.]

Persone citate: Bernacca, Caroselli, Edmondo Bernacca, Guido Caroselli, Loffredi, Marcello Loffredi

Luoghi citati: Africa, Azzorre, Roma