Il ministro imbriglia i camalli di Franco Giliberto

Il ministro imbriglia i camalli Il responsabile della Marina mercantile promette un piano urgente per i porti Il ministro imbriglia i camalli Tesini a Genova: non tollero nuovi soprusi GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Magari sarà un'impressione sbagliata, ma il de Giancarlo Tesini, nuovo ministro dei Trasporti e della Marina mercantile, sotto l'apparenza di persona garbata e discreta nasconde la grinta del duro. Ha fatto capire che non saranno più tollerate soperchierie nel porto di Genova, né in altri porti italiani. Non ha fatto balenare un imminente pugno di ferro, ma ne ha sottilmente evocato gli effetti nel caso che le autorità dovessero essere tirate per i capelli. Ha annunciato che molto presto, martedì o mercoledì, diramerà una ineludibile circolare sui comportamenti a cui ognuno dovrà scrupolosamente attenersi. Insomma, giunto ieri mattina nella prefettura genovese per discutere sulla sorte del porto e dei camalli, non si è nascosto dietro dichiarazioni diplomatiche e nemmeno minimamente ambigue o furbescamente dilatorie: «Non sono venuto per dare consigli né per fare minacce e tantomeno pronostici. Semmai per ricordare che la legge va rispettata, se qualcuno se lo fosse dimenticato». Così ai giornalisti, che l'aspettavano sulla soglia del palazzo del governo. Poco dopo - nella riunione a porte chiuse con prefetto, presidente della Provincia, sindaco, tre magistrati liguri d'alto rango e operatori economici istituzionali - ha ripetuto gli stessi concetti, in forma meno lapidaria: la discussione è durata due ore. E si sa che il ministro non ha assolutamente auspicato un inasprimento della vertenza con la Compagnia unica dei camalli, ma ha chiaramente ribadito con i suoi interlocutori che non sarebbe lecito tollerare, d'ora in poi, alcun atto di prepotenza sulle banchine della stazione marittima, alcun blocco di operazioni di scarico e carico delle navi. Dopo l'incontro con i notabili, Tesini ha ricevuto il «console» dei camalli Paride Satini, per un colloquio di quindici minuti. Verosimilmente gli ha detto: «Lei è così intelligente da immaginare che non potrà più tirare la corda. Non ci sono né posti di lavoro in pericolo, né riduzioni di stipendio per i dipendenti della Compagnia unica. Sarebbe da irresponsabili cercare incidenti, non avrebbe senso». Batini intorno alle 13,30 è uscito da una porta secondaria delia Prefettura per evitare una piccola folla di cronisti. «Si fermi un attimo, ci dica due parole». «Lasciate perdere». «Beh? E' così complicata la situazione?». «Lasciate perdere. Parlare con voi è inutile. E' come parlare col padrone». Ma proprio gli atteggiamenti «da padroni assoluti» vengono rimproverati ai camalli, che finora sono riusciti a mantenere un dominio pressoché incontrastato sul porto, costringendo con ogni mezzo armatori, imprenditori, spedizionieri e «terminal operatore» ad avvalersi dei servigi della Compagnia unica, o a cambiar aria. Facendo lievitare i prezzi d'ogni operazione, disgustando parecchi ar¬ matori e compagnie di navigazione che hanno dovuto abbandonare le esose e spesso inefficienti banchine della Marittima. A Genova nessun ministro era mai venuto ad affrontare questa spinosa questione. Ha fatto colpo che il de Tesini, poche ore prima che il governo Amato ottenesse la fiducia, avesse lasciato Roma per volare in Liguria con idee chiare e disposizioni precise da dare. Al suo compagno di partito senatore Bruno Orsini che lo accompagnava in prefettura, un cronista malizioso ha chiesto: «In questo modo la de a Genova vuole rifarsi una verginità?». Risposta del senatore: «Guardi, è facile sembrare verginelle in un ambiente fortemente lussurioso». C'era dunque spazio anche per le battute scherzose, ma senza perder di vista il problema principale. «Senatore, lei che è uno psichiatra, come definirebbe questa storia dei camalli? Più schizofrenica che paranoica?». Orsini stava al gioco: «Direi autolesionistica, catatonica, come risul¬ tato di una conflittualità esasperata, che dopo tanto furibondo agitarsi porta alla paralisi». Ma nessuno può rallegrarsi della stagnazione portuale a Genova né altrove, aggiungeva il ministro Tesini. «La circolare che emanerò nei prossimi giorni sarà una specie di prologo a un atto del nuovo governo. Il mio impegno è quello di far varare rapidamente dal Parlamento la legge sui porti. Che non riguarderà soltanto il principio - anche se si tratta di un principio irrinunciabile - della pluralità dei soggetti chiamati a svolgere i servizi portuali. Il fatto stesso che il governo abbia scelto di unificare i due dicasteri, dei Trasporti e della Marina mercantile, è un segnale dell'importanza che il tema riveste per lo sviluppo del Paese. C'è la necessità di affrontare le questioni in una "visione integrale, secondo criteri di intermodalità fra trasporti terrestri, via mare via cielo. Credo che le comunicazioni via mare saranno quelle che potranno avere i maggiori impulsi. Di conseguenza il rilancio delle funzioni portuali diventa essenziale». 11 riferimento del ministro è anche per la cosiddetta «autostrada del mare», quella che tra Voltri e la Sicilia consentirà di sottrarre al trasporto su ruote centocinquantamila camion all'anno, grazie a cinque nuovissime navi-traghetto. Com'è noto, i camalli hanno impedito l'altro giorno l'avvio del viaggio inaugurale di questa linea ed è intervenuto il magistrato. Ora, dopo la visita del ministro a Genova e le sue dichiarazioni, un boicottaggio del genere non sembra più ripetibile. Eppure la situazione rimarrà melmosa per qualche giorno ancora: la Compagnia unica degli scaricatori di porto sta cercando di resistere fino all'ultimo. Sarebbe disposta, forse, a perdere un cinquanta per cento del pro' prio monopolio, non di più. Però adesso' a Genova diconof1 «Ve-" drete che le navi partiranno, anche a costo di sostituire i marinai con i carabinieri». Franco Giliberto Irremovibile col console Batini «La legge va rispettata» «Lo sviluppo dei trasporti deve passare per il mare» Il neo-ministro Tesini (de) guida il dicastero riunificato dei Trasporti e della Marina mercantile

Persone citate: Batini, Bruno Orsini, Giancarlo Tesini, Orsini, Tesini