Russia, il Congresso del pcus ignoto

Russia, il Congresso del pcus ignoto Irrompe il sindaco: «Basta con questa cagnara, andate a casa o pagate l'affitto della sala» Russia, il Congresso del pcus ignoto Assentigli ex big, c'erano solo cento vecchietti sconosciuti «Espulso» Gorbaciov: hai distrutto IVrss, sei da processare MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Gorbaciov era stato invitato per «rendere conto» della sua attività di ultimo Segretario generale del pcus. Ma non si è presentato. I partecipanti al «Ventinovesimo Congresso del partito comunista dell'Unione sovietica» lo hanno comunque «espulso» dal pcus, invitando le autorità giudiziarie ad aprire un procedimento penale contro di lui, perché colpevole di aver «violato la Costituzione dell'Urss». Sembra una barzelletta, ma i «delegati» dei «semplici militanti comunisti», ignorando il corso della storia e lo scioglimento del pcus decretato da Eltsin, si sono davvero riuniti in un'atmosfera cospiratoria a Pushkino, una cittadina 30 km a Nord di Mosca. Il luogo del «congresso» è stato tenuto segreto fino all'ultimo e solo alle otto del mattino, due ore prima dell'inizio dei lavori, pochi perseveranti giornalisti hanno saputo dove dovevano recarsi. A Pushkino, per raggiungere l'ex comitato cittadino del pcus (oggi municipio), delegati e giornalisti hanno dovuto attraversare a piedi il centro della città, chiuso per il mercato settimanale, facendosi strada tra gabbie di conigli, ceste di ciliegie e improbabili ricambi elettrici. Nella sala, seduti in ordine sparso su impolveratissime poltrone in similpelle rossa, c'erano esattamente 121 persone, compresi ospiti e membri della presidenza. Ma non solo Gorbaciov era assente: nessuno dei «pezzi grossi» dell'ormai sciolto pcus ha risposto all'appello del «Comitato pansovietico dei comunisti». Né il grande vecchio dei conservatori Ligaciov, né gli «avvocati» Ivashko e Kuptsov, che martedì difenderanno il pcus davanti alla Corte costituzionale, e nemmeno i leader dei sei gruppuscoli che pretendono all'eredità ideologica del partito che per 74 anni ha dominato il Paese più grande del mondo. Al tavolo della presidenza, tra un busto di Lenin in gesso, una bandiera dell'ex Urss e una scritta «XXIX Congresso», sedevano cinque perfetti sconosciuti. «Magari non ci saranno i 19 milioni di membri di un tempo, ma il partito continuerà a esistere», ci ha detto Valeri] Sarvarov, impiegato di Ekaterinburg. Le sue considerazioni sono state però interrotte da Nikolaj Klimchuk, capo dell'amministrazione distrettuale, che ha letto la richiesta in base alla quale gli organizzatori avevano ottenuto la sala: «Prego concedere il 4 e 5 luglio la sala per le conferenze, per lo svolgimento dell'istruttorato». Ma - abbiamo chiesto a Klimchuk - cos'è l'istruttorato? «E che ne so! So solo che la richiesta è stata firmata da un veterano, e noi concediamo sempre lo spazio ai veterani». Klim¬ chuk ha detto che non avrebbe usato la forza, ma ha dichiarato il congresso «illegale e senza senso» invitando i delegati a «smetterla con questa cagnara». «Sono io il veterano, mi chiamo Fiodorov», ha gridato un nonnino coperto di medaglie, «la richiesta l'ho scritta così perché altrimenti non ci avrebbero permesso di tenere il congresso». Dalla sala si sono levate alcune grida: «Bravo», «Hai fatto bene», ma dopo pochi minuti è sorto un altro problema ((tecnico». Il veterano Fiodorov, sempre lui, è salito alla tribuna e ha chiesto aiuto a tutti i presenti: «Mi chie¬ dono 5000 rubli per l'uso della sala. Bisogna decidere, perché io sono di qui, e qui conoscono solo Fiodorov. Se non risolviamo la cosa toccherà pagare a me». Povero Fiodorov! Faceva quasi tenerezza, come del resto gli altri partecipanti, quasi tutti già pensionati, incapaci di accettare il crollo del partito, dello Stato, del regime in cui avevano creduto. Se la minaccia dell'ex apparato comunista fosse rappresentato da questi vecchietti, la Corte costituzionale avrebbe poco da preoccuparsi. Fabio Squillante Il primo ministro russo c architetto della riforma economica Gaidar contestato dai democratici

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