Il mare restituisce un cadavere e un giallo

Il mare restituisce un cadavere e un giallo Era avvolto in un lenzuolo e aveva un foro all'altezza del cuore, forse è stato ucciso per uno sgarro Il mare restituisce un cadavere e un giallo [Jesolo, la vittima è un giovane scomparso di casa da 15 giorni VENEZIA. «Dove sei?». La domanda, posta sopra alla fotografia di un ragazzo scomparso quindici giorni fa, campeggiava su un manifesto con cui la famiglia aveva tappezzato il centro di San Dona e di Jesolo Lido. La risposta è venuta ieri dal mare. Il corpo di Maurizio Barbieri, 25 anni, di San Dona, è affiorato al largo della costa jesolana davanti alla Marina di Cortellazzo. Era avvolto in un lenzuolo - un sacco copri-piumone -, il collo stretto da una corda elastica, piedi e mani legate con del filo elettrico. Un foro all'altezza del cuore, la faccia spaccata e irriconoscibile. In tasca aveva soltanto una moneta da 500 lire. Ad avvistare il sacco, a circa un miglio dalla spiaggia, sono stati alcuni turisti a bordo di una barca. Dopo aver avvertito la Guardia Costiera, gli stessi turisti, scortati da una motovedetta, hanno provveduto ad agganciare il sacco e a trainarlo fino al porto. Quel cadavere, che portava una maglietta e un paio di jeans, è stato identificato a metà pomeriggio. La polizia ha proceduto infatti al controllo della lista delle persone scomparse. Un particolare, la fibbia della cintura dei pantaloni, ha permesso il collegamento con Maurizio Barbieri che, in una foto in possesso degli investigatori, indossava lo stesso tipo di cintura. Il riconoscimento da parte dei genitori, che gestiscono un negozio di alimentari a San Dona, è avvenuto nella cella mortuaria del cimitero di Jesolo ed è stato drammatico. Il padre dapprima non è riuscito a identificare il figlio. E' stata la madre a pronunciare un disperato sì quando le è stato fatto vedere un braccialetto che Maurizio portava sempre. Alcune cicatrici hanno dato poi la conferma definitiva. Per gli investigatori si apre il difficile compito di scoprire chi ha assassinato Maurizio Barbie¬ ri. Un ragazzo incensurato, uno come tanti, dalla vita assolutamente normale. Non aveva un'occupazione fissa, ma si era barcamenato con lavoretti saltuari come operaio; per qualche tempo era stato volontario della Croce Rossa. L'ultima persona ad averlo sentito, il 18 giugno scorso, era stata la fidanzata. Maurizio le aveva telefonato alla sera dicendole che era bloccato ad Eraclea, una località del litorale jesolano, con l'auto in panne pregandola di avvertire i genitori. Ma la sua Golf di seconda mano è stata trovata invece qualche giorno dopo parcheggiata in una piazza di jesolo, a dieci chilometri da Eraclea. L'avanzato stato di decomposizione del cadavere ha fatto supporre che il decesso risalga ad una quindicina di giorni fa. Maurizio Barbieri potrebbe essere molto la notte stessa in cui aveva telefonato alla sua ragazza. Forse la scusa dell'auto in panne serviva a mascherare un appuntamento oppure un impegno che ne avrebbe impedito il rientro a casa. Gli uomini del commissariato di Jesolo, dopo l'identificazione, hanno cominciato ad interrogare gli amici del giovane e dalle prime testimonianze sarebbe emersa la presenza negli ultimi tempi nella vita di Maurizio Barbieri di amicizie definite «sbagliate». Si azzarda l'ipotesi che il ragazzo abbia potuto essere coinvolto in qualche giro pericoloso, forse collegato al traffico di droga. Uno sgarro, una disubbidienza avrebbero potuto provocare il regolamento di conti attraverso l'assassinio. L'autopsia cercherà domani di accertare la causa del decesso. Dovrà anche scoprire se quel foro sul torace è stato prodotto da un colpo di arma da fuoco oppure da un coltello o un punteruolo. Maria Grazia Raffele

Persone citate: Cortellazzo, Maria Grazia, Maurizio Barbie, Maurizio Barbieri

Luoghi citati: Eraclea, Jesolo, Venezia