Superlavoro per la squadra antirumore

Superlavoro per la squadra antirumore Undici vigili per sorvegliare sulle sere d'estate: «Spesso è questione di maleducazione del pubblico» Superlavoro per la squadra antirumore «Gli organizzatoti fanno quello che possono» Il sabato e la domenica le notti più critiche Una tabella cosparsa di pallini. Rosse le domeniche, blu i sabati, verdi i cerchiohm per i feriali. Da un lato i giorni della settimana, dall'altra i punti-spettacolo delle serate cittadine. I vigili urbani del Nucleo Ecologico, cercano di organizzare così i loro interventi estivi. Anti-rumore e anti-traffico. L'ufficio, che ha sede in corso Moncalieri 80, al primo piano della sezione di polizia municipale del quartiere CavorettoBorgo Po, ha competenza territoriale cittadina. Coordina tutti i servizi «ecologia» delle circoscrizioni, e fa indagini in proprio e dietro delega delle Procura della Repubblica. «In estate - spiega il vice-comandante del corpo di polizia municipale Liliana Cavigioli, che dirige il Nucleo - i rumori sono i protagonisti del nostro lavoro: le serate di spettacolo e musica, le discoteche all'aperto, i gruppi di giovani che si trovano con motorini e fuoristrada in luoghi di incontro improvvisati». Un organico di 11 persone. Un responsabile, Franco Manina, altri 2 ufficiali, 7 sottoufficiali e un agente che si occupa delle questioni amministrative. Sono loro gli «angeli custodi» delle notti torinesi, i guardiani del silenzio. Un piccolo numero per un'azione a largo raggio. «Da un lato è un bene - dice la Cavigioli - perché abbiamo maggiore agilità. Dall'altro è ovviamente un guaio. Per fermare davvero il rumore dovremmo essere numerosi come l'esercito». «Le nostre pattuglie stanno fuori tutto il giorno - spiega Franco Manina - e la notte si esce 5 o 6 volte al mese». La «cartina» degli interventi viene costruita sui programmi dei cartelloni estivi delle rassegne: «Quando suona Tozzi, ad esempio, noi sappiamo già che ci sarà molta agitazione e mandiamo qualcuno. In genere i controlli si fanno nei giorni "caldi" del week-end». A tutte le sezioni dei vigili il Nucleo ha inviato circolari con direttive di intervento anti-rumore. «Ma spesso è ima questione di maleducazione della gente, e con quella è duro combattere». Parco Rignon, Stadio Comunale, Arena Metropolis, Giardini Ginsburg, corso Moncalieri 18, Giardini Reali, Ippopotamo, Cortili Stradella e Alma Mater, Parco Europa, via Piava, Cascina Giaione, Laghetto di Palazzo Vela, Circolo Da Giau sono sotto controllo costantemente. Con indagini fonometriche si misura il rumore, che di notte deve essere entro il valore fissato dei 60 decibel. «Il problema - dice la Cavigioli - è che ci sono le deroghe. Per manifestazioni temporanee e lavori edili, infatti, il sindaco, sentita la Usi, può permettere valori più alti. Così nei punti di spettacolo si arriva spesso sugU 85 decibel». A parte il frastuono, la gente protesta per macchine e affollamento. «Non è neppure colpa degli organizzatori - dice Ugo Povero, responsabile della sezione di corso Moncalieri - che fanno quello che possono. Fuori Orario ai Ginsburg, ad esempio, il più preso di mira dagli insonni, mette volantini sulle automobili per farle posteggiare in piazza Vittorio e durante le esibizioni invita i giovani a comportarsi bene. Ma ci vuol altro». La polemica sul Po continua. Al prossimo consiglio della Cirscoscrizione 8 un consigliere presenterà un'interrogazione, e c'è chi ha chiesto un colloquio con il difensore civico in Regione, per avere indicazioni burocratiche al riguardo. Intanto arrivano lamentele anche per i «Palchi» del Valentino, all'angolo tra corso Vittorio e corso Massimo. Gruppi di base vi suonano tutti i giorni gratuitamente dalle 14,30 fino a sera, anche la domenica. «E' un tambureggiamento continuo», dice chi vive lì intorno. «Per venire incontro alla gente - rispondono all'Inforni agiovani - abbiamo limitato l'orario. Una volta si andava avanti fino a mezzanotte, adesso si chiude alle ventitré». Cristina Caccia Il vicecomandante del corpo di polizia municipale, Liliana Cavigioli: '«Per fermare il rumore dovremmo essere un esercito»