Il basket azzurro scivola sempre più giù

Il basket azzurro scivola sempre più giù L'Italia sconfìtta dalla Germania nella partita decisiva del torneo preolimpico di Saragozza Il basket azzurro scivola sempre più giù La squadra di Gamba allo sbando, priva di idee e di grinta SARAGOZZA DAL NOSTRO INVIATO E' finita. Battuti anche dalla Germania (91-109), per la seconda volta consecutiva restiamo esclusi dall'Olimpo. Tutti a casa, valigie quasi pronte, biglietti aerei già cambiati in fretta e furia, così la comitiva azzurra potrà fuggire furtivamente nella nottata di domani. E le Olimpiadi si vedono benissimo in tivù, magari in riva al mare. L'unico timore, a questo punto, è che la Spagna ci giochi un tiro birbone: i cestisti, qui, hanno proclamato otto giorni di sciopero contro il tesseramento del terzo straniero, e la Federazione minaccia di ritirare la squadre da Barcellona se la preparazione non sarà adeguata. Per fortuna il ministro dello Sport ha imposto alla Lega Basket di sedersi al tavolo con gli atleti, lunedì, per cercare un accordo. Nel dubbio, comunque, meglio continuare a perdere, oggi coi croati e domani coi lituani: chissà mai che, finendo quinti, non ci tocchi la sventura d'essere ripescati... Ma andare ai Giochi con questa squadra sarebbe davvero scandaloso, per quanto non mostrato in fatto di gioco e per quanto invece ampiamente esibito in fatto di proteste e isterismi, giustificando tutti i fischi e le ironie del pubblico. A questo punto si impone un drastico cambio di rotta: chiunque sarà eletto presidente il prossimo novembre, sia Petrucci o Salerno, dovrà affrontare con priorità assoluta il problema-Nazionale, rifondandola dalla testa dopo i fallimenti di Seul e Barcellona. Rubini e Gamba hanno fatto moltissimo per il basket italiano, ma sembrano vivere in una realtà assai diversa da quella attuale, in un mondo radicalmente cambiato. E non trovano evidentemente più le necessarie motivazioni per giocatori che spesso hanno di loro soltanto l'accondiscendente rispetto che si ha verso un vecchio nonno brontolone. Peccato che poi, in campo, i sorrisini ironici dei nostri presunti (ma pagatissimi) campioni diventino smorfie di impotenza. Basta una volonterosa Germania per smascherare il nostro bluff. «Ci siamo scaricati dopo la sconfitta con la Slovenia: non abbiamo più creduto di farcela», dirà Riva, ammettendo la mancanza della giusta mentalità. Uno dei nostri talloni d'Achille, poiché la squadra, lo riconoscerà pure Gamba, alla fine, «è valida, ma non ha mai collegato muscoli e cervello: ha accusato la stanchezza e ha perso la bussola». Insomma, il fallimento totale. I panzer tedeschi ci sovrastavano fisicamente, e questo era nelle previsioni anche se non giustifica una differenza abissale nei rimbalzi (45 a 24); ma non era preventivabile che, eccezion fatta per l'americano Schrempf, ci potessero dare anche lezioni di tecnica. E invece ecco Jaeckel, mancino tedesco-canadese, farsi beffe di ogni nostro tentativo di difesa, individuale o a zona, e persino Nurnberger, tanto irriso play che pare più adatto a reclamizzare wurstel piuttosto che a dirigere una squadra ai Giochi, inventarsi acrobata per infilare 0 nostro canestro. E gli azzurri? Sono esistiti per 6', sul 21-14, finché ha retto Riva, unico sbocco del nostro pseudo-gioco, finché un paio di palloni rubati in difesa ci hanno illuso. Ma Rusconi era già un ectoplasma e appena Schrempf è andato a cercare rimbalzi (19 per lui alla fine, e 37 punti con 10 su 18 al tiro e 17 su 19 dalla lunetta) la musica è cambiata. Un parziale di 2-15 in 4' e non c'è più stata storia. Jaeckel ci annientava spadroneggiando dall'angolo o trovando corridoi sulla linea di fondo, e noi andavamo a picco, con Pittis che sbagliava rigori, Gentile caparbio nell'errore, Brunamonti capace di dare una minima spinta prima d'affondare lui pure. In stato confusionale, gli azzurri hanno alzato la testa per sfiorare la rissa: solo sfiorare, per carità, visti muscoli e stazza dei tedesconi. Guido Ercole Scadrà in agosto il contratto di Sandro Gamba come et azzurro: dopo la mancata qualificazione la sua posizione appare precaria

Persone citate: Brunamonti, Gamba, Guido Ercole, Petrucci, Pittis, Riva, Rubini, Sandro Gamba

Luoghi citati: Barcellona, Germania, Italia, Salerno, Slovenia, Spagna