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Un abito per salvare la Terra RISPONDE O.4.B. Un abito per salvare la Terra Egr. sig. Del Buono, il rispetto ambientale è una cosa singolare: legato alla sopravvivenza del genere umano al punto da costituirne il fondamento, non sembra però aver ricevuto i dovuti, concreti sforzi. Certo Impegnarsi al conseguimento di frutti che forse gli artefici non riusciranno a vedere o a godere a lungo, oppure affrontare spese per la difesa ambientale non finalizzate a un tornaconto economico, i lon sono attività troppo allettanti. A questo punto un modo corretto di affrontare la cosa sarebbe riversare la forza dei valori umani... Angela Mangeruca, Torino GENTILE signora Mangeruca, è molto bello quello che lei propone. Occorrerebbe addossarci la responsabilità (lei scrive: «indossare la responsabilità», ma credo si tratti di un lapsus) per il pianeta che «ci» appartiene dimostrando altruismo verso i posteri affinché non ereditino una terra agonizzante. Lei scrive: «Sarebbe un'attuazione di quell'abito di vita tanto caro al filosofo ed educatore del nostro secolo L. Ron Hubbard» e le confesso che anche il suo «abito di vita» lo sospetto un lapsus, ma non so capire per cosa stia il suo «abito» (abitudine, forse?). E, tuttavia, l'omogeneità per così dire sartoriale tra «indossare la responsabilità» e «l'abito di vita», mi crea qualche dubbio circa l'improntitudine con cui la sospetto di lapsus. Può aver più che ragione lei, e, in tal caso, gliene chiedo umil- Un aper sala T bito lvare erra mente scusa. A ogni modo, la situazione è complessa, non bastano le dichiarazioni di principio. Lo sostiene un'altra lettera da Torino del signor Francesco Viarengo, emigrato: «Stim.mo sig. Del Buono, non passa giorno senza che sui giornali si faccia riferimento alla Conferenza di Rio e ovviamente si parli dei problemi del Brasile. Si usa la parola "biodiversità" come taumaturgica, dimenticando altre realtà e il vissuto. Si condanna l'atteggiamento Usa come boicottaggio. Gli Usa conoscono meglio di noi la complessità e le difficoltà dei Paesi dell'America Latina e si mantengono cauti di conseguenza. Lo stesso Brasile non è un Paese sprovveduto: possiede una legislazione e organismi validi in materia ambientalistica. Possiede già norme molto restrittive per la preservazione delle specie forestali privilegiate, eppure le cose vanno come vanno. Gli Usa mi pare siano convinti che i "soli" finanziamenti non servano come non sono serviti in Africa. Sono forse serviti i soldi pubblici per moralizzare i nostri partiti? Eppure noi continuiamo a scioglierci in dichiarazioni di principio, magniloquenti quanto sterili...». Parole sante, gentile signor Viarengo. Oreste del Buono