Del Turco su Tangentopoli

Del Turco su Tangentopoli Del Turco su Tangentopoli «Compagni, vi chiedo scusa ma amnistiate almeno me» ROMA. Amnistia ai politici che avrebbero incassato tangenti per conto dei partiti: le polemiche salgono di tono e Ottaviano Del Turco fa un passo indietro. «E' giusto chiedere scusa pubblicamente a tutti quei compagni che hanno temuto, paventato, pensato ad un improvviso voltafaccia nella battaglia che stiamo conducendo perché il Paese esca bene da questa maledetta faccenda delle tangenti. A quelli che hanno capito male, senza averne nessuna colpa, dico: la responsabilità è solamente mia nell'aver pensato di spiegare una cosa assai complessa in poche battute. E' una lezione che non dimenticherò». In un'intervista al nostro giornale l'esponente socialista aveva esamina¬ to la possibilità di un provvedimento politico molto simile all'amnistia (per i politici coinvolti nelle varie tangentopoli) che seguisse un impegno all'autoriforma del sistema dei partiti. In risposta, gli è piovuto addosso un coro di critiche. E adesso Del Turco chiede scusa anche ai giudici: «Hanno troppo da fare per poter leggere anche le tante opinioni sulle loro indagini». E ha concluso: «Non c'è che da sperare in una giustizia giusta e celere per i corrotti. Per il mio reato (avevo sognato un Paese che faceva prima pulizia e poi evitava per i secoli il diffondersi e il perpetuarsi dei veleni) chiederò una piccola ed innocente amnistia». L'intervento è stato pubblicato stamane dall'«Avantil». [Agi]

Persone citate: Del Turco, Ottaviano Del Turco

Luoghi citati: Roma