La Stampa - Consultazione Archivio

Sigilli all'archivio Rumor Sigilli all'archivio Rumor Inchiesta sulle mazzette a Vicenza Igiudici temono venga inquinato VICENZA. Chi vuol mettere le mani sull'archivio personale del defunto senatore democristiano Mariano Rumor? Raccogliendo voci e timori su una possibile manomissione della documentazione del politico scomparso nel 1990, la magistratura vicentina ha posto sotto sequestro cautelativo i 250 contenitori che raccolgono appunti, lettere, messaggi. I sigilli sono stati apposti sulla porta di una stanza del seminario dove è custodito l'archivio, affidato a monsignor Ermenegildo Reato, studioso ed amico del senatore. Il provvedimento di sequestro è stato firmato dal sostituto procuratore Tonino De Silvestri, lo stesso che sta conducendo le indagini su tangenti ed appalti vicentini. E proprio questa concomitanza ha scatenato gli interrogativi su cosa vogliono tutelare gli inquirenti da eventuali sparizioni. Monsignor Reato, che ha scritto le memorie del senatore democristiano e ne ha riordinato l'ar¬ chivio, ha manifestato stupore per l'improvvisa attenzione riservata dalla magistratura ai documenti. Di certo tra le carte di Rumor, che fu più volte presidente del Consiglio e politico potente, ci sono pagine importanti della storia italiana, che attraversò gli anni bui della strage di piazza Fontana, dell'affare Lockheed e del misterioso Antelope Kobbler, dello scandalo dei petroli. Ma vi sono anche scritti relativi a Vicenza nel lungo periodo in cui Rumor esercitò una leadership incontrastata, a partire dagli anni del dopoguerra e della ricostruzione. Vi sono inoltre - ed è qui che sarebbe puntato lo sguardo degli inquirenti - documenti più personali (appunti, lettere, messaggi) relativi alla rete di amicizie e conoscenze vicentine che circondava il senatore. Sul sequestro è intervenuta la sorella di Rumor, amareggiata per il significato strumentale che si sarebbe voluto dare al sequestro, [m. g. r.]