I Tir strangolano la Francia di Gabriele Beccaria

I Tir strangolano la Francia Il premier ai camionisti: se non trattate vi ritiro la patente I Tir strangolano la Francia Strade bloccate, mancano pane e benzina Grappoli di Tir ovunque. Strangolata da barricate di migliaia di camion di traverso sulle strade, la Francia ha scoperto ieri con sgomento che in alcune città cominciano a scarseggiare i generi alimentari. «L'ingorgo del secolo» - arrivato al terzo giorno - minaccia ora di avere conseguenze sociali ed economiche di portata imprevedibile, e alcuni centri Tolosa, Lione, Lilla - sono già paralizzati. La protesta dei camionisti sembra essere sfuggita di mano agli stessi suoi autori e, ieri, il governo è stato costretto a intervenire - anche se inutilmente - per minacciare ritorsioni se i blocchi stradali non saranno rimossi e la circolazione non riprenderà. Solo in un caso, dopo una trattativa tra il ministero dei Trasporti e un gruppo di camionisti della regione parigina, è stato smantellato una sbarramento di ottomila ca¬ mion, a Sud della capitale. «Di questo passo, entro 48 ore mancheranno in tutte le città i prodotti alimentari freschi», profetizza la stampa e a Tolosa sono introvabili frutta e verdura. La benzina scarseggia ovunque e in alcune zone è scattato il razionamento. La protesta degli autotrasportatori ha messo in crisi anche molte fabbriche: la Peugeot di Sochaux-Montbeliard ha messo in cassa integrazione più della metà dei suoi 22 mila operai. «Un attentato alla libertà», ha definito il ministro del Lavoro, Paul Quiles, la rivolta dei camionisti. Per il primo ministro Pierre Bérégovoy la situazione è «intollerabile»: «Non possiamo discutere, mentre milioni di turisti e di francesi vengono tenuti in ostaggio». «Se non saranno smantellati i blocchi - ha minacciato - farò sospendere le patenti». Ma le strade francesi sono bloccate dal Mediterraneo alla Manica, dalle Alpi ai Pirenei. Dove gli autotrasportatori non sono riusciti a mettere in atto i blocchi, hanno rallentato la distribuzione della benzina, paralizzando le vie d'accesso ai depositi e ai porti petroliferi. Il motivo della protesta è l'entrata in vigore di una nuova patente a sei punti: per cgni infrazione grave si perdono uno o più punti e, quando la dotazione di partenza è esaurita, si deve rifare l'esame. Secondo gli autotrasportatori, un sistema del genere è inaccettabile. Ieri, il governo ha fatto una piccola concessione, stabilendo che la «scatola nera» - che a bordo degli autotreni registra velocità e chilometri percorsi non sarà utilizzata per stabilire le penalità in caso di incidenti. Ma i camionisti non si sono lasciati convincere e l'agitazione continua. Ora, la protesta fa sentire i suoi effetti anche in Italia: per due volte, ieri, tutti i mezzi commerciali diretti in Francia attraverso il traforo del Monte Bianco sono stati fermati all'autoporto di Pollein (Aosta). Il provvedimento è stato deciso dopo un blocco stradale nel paese di Le Fayet. Intanto, dopo che molti inglesi sono rimasti prigionieri dei blocchi stradali francesi, a Londra è scoppiata un'ondata di furore. «Ci siamo rotti della Francia», titola a tutta pagina il «Daily Mail», mentre il «Daily Star» pubblica i numeri di telefono e di fax dell'ambasciatore francese, invitando i lettori a protestare. «Today» è andato oltre: ha noleggiato un elicottero per portare cibo e soccorsi a 60 concittadini, bloccati da quattro giorni in una stazione di servizio a Sud di Parigi. Gabriele Beccaria Il traforo del Monte Bianco bloccato peri camion Un gruppo di Tir ha bloccato una delle tangenziali di accesso a Sud di Parigi (FOTO ANSA]

Persone citate: Francia Strade, Paul Quiles