Non era il fucile di Mazzè

Non era il fucile di Mazzè E' condannata Non era il fucile di Mazzè Aveva in casa un fucile a pompa calibro 22 del tutto simile a quello utilizzato per il duplice omicidio di Mazze dove vennero freddati da un killer,-rimasto sconosciuto, i coniugi Podio. . Un particolare che per mesi ha impensierito Claudia Colosso, 25 anni, Ivrea. Alla fine, per disfarsene, ha ceduto l'arma ad un conoscente; poi si è presentata ai carabinieri a denunciarne il furto. Ma il racconto della donna non ha convinto un sottufficiale della compagnia di Ivrea che, dopo molte insistenze, le ha fatto confessare la verità. Per la giovane è subito scattata una denuncia. Ieri il processo: il tribunale di Ivrea l'ha condannata ad 8 mesi di reclusione. «Pensavo che quel fucile potesse venire confuso con quello del delitto di Mazze; non sapevo che fosse possibile stabilire con esattezza che arma aveva sparato» ha spiegato la donna ai giudici. Difesa dall'avvocato Ferrerò, Claudia Colosso ha sostenuto di essersi comportata in quel modo soltanto per paura: «Non sapevo cosa fare; pensavo che per me sarebbero scattate le manette». Claudia Colosso aveva ceduto il fucile a pompa ad un giovane di Crescentino, Matteo Pino, 31 anni. I militi di Ivrea, dopo la confessione della donna, lo cercarono dappertutto: ma lui si era reso irreperibile. Qualche mese più tardi l'arma venne ritrovata nelle campagne del Canavese. Matteo Pino lo avrebbe fatto modificare in alcune sue parti, per poter sparare con maggior precisione. Una perizia balistica ha accertato comunque che non è l'arma usata a Mazze.

Persone citate: Claudia Colosso, Matteo Pino, Podio

Luoghi citati: Crescentino, Ivrea, Mazzè