Lotus forse diventa un centro di ricerca di Piero Casucci

Lotus forse diventa un centro di ricerca Dopo il fallimento dello spider Elan Lotus forse diventa un centro di ricerca Con mini-produzione di superauto Le strategie GMper la piccola Casa La Volkswagen Maggiolino vanta il primato della longevità produttiva (si costruisce ancora in Messico a 47 anni da quando fu posta in vendita). La Lotus Elan ne ha conquistato uno molto meno nobile: è uscita di scena a due anni e mezzo dalla nascita. Dell'insuccesso della Elan si parlava da tempo ma la notizia del suo affondamento ha fatto sensazione. La Lotus, che fa parte dell'impero General Motors (fu acquistata per circa 23 milioni di sterline nel 1986) attribuisce il fallimento «alla straordinaria.congiuntura di fattori economici avversi che hanno turbato il segmento di mercato della Elan, specialmente negli Usa», dove lo scorso anno sono state vendute quasi 500 unità sulle 2.200 complessivamente prodotte. Quali le cause? In primo luogo alla Elan è stato difficile vincere la concorrenza della giapponese Mazda MX-5 Miata. I due modelli, di caratteristiche analoghe (ambedue utilizzano un motore di 1600 ce), sono apparsi contemporaneamente sulla scena ma con una sostanziale differenza di prezzo (in Inghilterra la prima costava oltre 20 mila sterline, la seconda circa 15 mila). In America non è stato sufficiente praticare sconti massicci (fino alO mila dollari) per raddrizzare la situazione, specie per i difetti di gioventù palesati da questa macchina. Secondo voci maligne essi., semmai, hanno dimostrato una volta di più che «le auto inglesi non sono affidabili». E' un giudizio severo che però trova riscontro nella rapida scomparsa dal mercato americano di altre vetture prodotte in Gran Bretagna. La fine della Elan non è soltanto un episodio, sia pure doloroso, nella storia della Lotus. Essa rimette in discussione tutta la strategia produttiva e di mercato di questa marca che in futuro si dedicherebbe alla ricerca avanzata per conto della General Motors e di terzi confinando la produzione a non più di 300 pezzi l'anno (dei modelli più costosi). Decisamente, non è un buon periodo per la Lotus. Nei giorni scorsi è stato tratto in arresto l'ex amministratore delegato della società. Dovrà scontare una pena di 3 anni e pagare un'ammenda di circa 5 miliardi di lire per la parte da lui svolta nel fallimento -10 anni fa - della De Lorean, la fabbrica di vetture sportive fondata a Belfast da John De Lorean, ex vice presidente della GM. Il prototipo fu elaborato e sviluppato dalla Lotus con cui la De Lorean stabilì uno stretto ma intricato rapporto di collaborazione. Fra la condanna dell'ex dirigente della Lotus e il crollo della Elan sembra esserci un nesso, un ricorso storico sinistro. La concomitanza dei due avvenimenti, infatti, rievoca da un lato il talento di Colin Chapman, lo scomparso patron della Lotus, che fu il progettista della prima Elan (un grande successo di critica e di vendite), ma anche il suo disastroso coinvolgimento con De Lorean. Pronunciando il verdetto di condanna dell'ex amministratore delegato della Lotus il magistrato ha espresso anche un duro giudizio nei riguardi di De Lorean e di Chapman che avrebbero meritato - ha detto - una condanna a 10 anni per il ruolo svolto da entrambi nel «complotto» che ha portato al crollo della De Lorean costato al contribuente inglese 78 milioni di sterline (oltre 170 miliardi di lire). D'altra parte la morte di Colin Chapman è avvolta nel mistero. «Ufficialmente» egli è scomparso nel dicembre del 1982, a 56 anni, per crisi cardiaca ma più d'uno in Inghilterra ha avanzato il sospetto, probabilmente fantasioso, che in realtà egli sia fuggito all'estero sconvolto dalla vicenda De Lorean. Per certo, prima della sua fine, vera o presunta che fosse, egli non era più il brillante progettista di un tempo. Sembrava aver perduto interesse in quella professione che era stata la sua ragion d'essere. Piero Casucci

Persone citate: Chapman, Colin Chapman, De Lorean

Luoghi citati: America, Belfast, Gran Bretagna, Inghilterra, Messico, Usa