Costo del lavoro «Presto il negoziato»

Costo del lavoro «Presto il negoziato» La «Bicocca» presidiata dai lavoratori Pirelli Costo del lavoro «Presto il negoziato» ROMA. Forse già a metà della settimana prossima potrebbe riaprirsi il negoziato sulla riforma del costo del lavoro. A sollecitare tempi rapidi sono scesi ieri in campo il segretario generale della Cisl, Sergio D'Antoni, e il presidente della Confindustria Luigi Abete. Ora che il governo si è insediato e Amato ha precisato il suo programma^ ogni dilazione non è più tollerabile, fanno capire entrambi. «Il punto fondamentale, già espresso dal governo, è l'adozione della politica dei redditi. E poiché questa è almeno la cornice entro la quale anche noi ci muoviamo - ha precisato il leader della Cisl - non rimane che passare dalle parole ai fatti e tradurre questi punti di partenza in comportamenti operativi. Quindi, la trattativa deve riprendere subito». Abete dichiara la disponibilità della Confederazione degli imprenditori privati a sedersi al tavolo del negoziato, precisando che «la Confindustria ha gli obiettivi chiari». Ma aggiunge, con una punta di polemica: «Quelli dei sindacati ancora non riusciamo a capirli». Una trattativa dall'avvio difficile. Toccherà al neo ministro del Lavoro Cristofori sostituire Marini nel delicato compito di mediazione fra le contrapposte posizioni delle parti sociali sul costo del lavoro, mentre il punto di scala mobile, «ignorato» nel mese di maggio dalla maggior parte delle buste-paga, entra nelle aule dei tribunali per iniziativa della Cgil. Questa mattina davanti al pretore del lavoro di Bologna Governatori si tiene la prima causa «pilota», a livello nazionale, tra quelle che la Cgil ha promosso per il riconoscimento del diritto a percepire nella busta-paga di maggio, ed in quelle successive, somme pari alla contingenza maturata. Il ricorso è stato promosso da nove dipendenti dell'Enel contro l'ente. Un problema spinoso che peserà sul tavolo della trattativa. Il neo presidente degli industriali privati mette le mani avanti. «Auspico - dice Abete un rapporto con i sindacati non più ideologico ma razionale, anche perché il futuro ci riserva problemi di occupazione molto pesanti». E a proposito di occupazione, ancora in primo piano i lavoratori della Pirelli che ieri mattina hanno presidiato lo stabilimento milanese «Bicocca» per tre ore, nell'ambito dello sciopero generale dei dipendenti del gruppo proclamato dalla Fulc nazionale. Il nuovo piano di ristrutturazione, annunciato dalla direzione aziendale, comprende un «taglio» di circa 1600 posti di lavoro di cui 500 nel Milanese, che dimezza la sua capacità produttiva. «E' inaccettabile», ha commentato D'Antoni, (st. e]

Persone citate: Abete, Cristofori, D'antoni, Governatori, Luigi Abete, Milanese, Sergio D'antoni

Luoghi citati: Bologna, Roma