Mamma Claudia ricorda

Mamma Claudia ricorda Mamma Claudia ricorda Faceva l'indiana con Niven nel primo episodio della serie NIZZA. Di Peter Sellers, compagno di lavoro nella prima Pantera rosa datata 1964, Claudia Cardinale ricorda l'espressione impassìbile con cui riusciva a provocare fiumi di risate. «Nel finale del film - ricorda l'attrice c'era una scena in cui lui si nascondeva dentro un'armatura e lasciava vedere gli occhi, a tratti, da una visiera di ferro che andava su e giù. Io mi trovavo vicina a lui, sul set, e lo ricordo in quella situazione, quasi immobile e nello stesso tempo esilarante». E' contenta Claudia Cardinale, di poter finalmente interpretare un ruolo allegro in una commedia brillante: «Appena ho letto il copione ho accettato: avevo una gran voglia, dopo "Majrig" di Verneuil e dopo "Atto di dolore" di cambiare aria, d'immergermi in un'atmosfera diversa. Naturalmente recitare in una commedia non è affatto semplice, non si tratta certo di un divertimento: i tempi, i ritmi sono particolarmente faticosi. Per questo sono contenta d'iniziare a lavorare con delle piccole scene». Unica ombra in questa fase di vita densa di soddisfazioni (solo pochi giorni fa a Parigi la Cardinale ha ricevuto dal ministro Jack Lang l'onorificenza di Commendatore delle Arti e delle Lettere), è l'impossibilità di dedicare l'estate intera alla figlia tredicenne Claudia. «I figli - dice la Cardinale - aiutano a farci restare con i piedi per terra. Solo pochi giorni fa, quando è stato proiettato a Parigi all'Opera "Il Gattopardo", ho visto Claudia emozionata per un motivò che riguardava,il mio lavoro: la gente ha applaudito" pier quindici minuti, non sapevo più dove mettere la testa, continuavano ad applaudirmi fino a quando non sono salita in macchina». Nel nuovo film di Blake Edwards Claudia Cardinale portela i suoi capelli corti, tailleur semplici, un cappello, ma solo in una scena. E pensare che nella prima «Pantera» della sua vita aveva dovuto trasformarsi in una principessa indiana: «Ero la fidanzata di David Niven. All'inizio della lavorazione mi sentivo come in un incubo: non parlavo inglese come oggi e mi preoccupavano molto i dialoghi. Poi, per fortuna, è andato tutto bene, grazie all'aiuto prezioso di David Niven e alla grande disponibilità di Blake Edwards. Lui è un regista che adora la naturalezza, che ama essere sorpreso, e per questo spesso preferisce non far ripetere agli attori troppe volte le stesse scene». Come sarà la madre del figlio dell'Ispettore Clouseau? «Non la mamma italiana classica, piuttosto una donna seriamente preoccupata dei continui incidenti che il figlio riesce a provocare». [f. e]

Luoghi citati: Parigi