CHE COSA MI HA DETTO RABIN «Il super-boss Riina si nasconde in Sicilia» di Luigi Rossi

CHE COSA MI HA DETTO RABIN «Il super-boss Riina si nasconde in Sicilia» GORBAQOV E ISRAELE CHE COSA MI HA DETTO RABIN L'ESITO delle elezioni in Israele si rifletterà positivamente sui negoziati della Conferenza sul Medio Oriente. Esso conferma ciò che ho potuto percepire nel mio recehte viaggio in Israele: primo, che la gente ha sete di pace; secondo, che c'è una grande esigenza di cooperazione con tutti; che, infine, il Paese vuole e ha bisogno di un vasto progetto di riorganizzazione economica e di sviluppo sociale. La pace, in tale contesto, è semplicemente necessaria. E penso che il risultato elettorale esprima queste esigenze della società. Di Itzhak Rabin e della sua complessa biografìa avevo un'idea abbastanza precisa anche prima del nostro recente incontro. Ora, dopo il contatto personale, lo ritengo capace di pensare in grande, con un moderno senso della prospettiva storica. E' un leader di grande volontà politica, all'altezza delle attese popolari. Mi ha detto che egli si attiene ali» posizione «terra in cambio di pace», e che non si accinge a fare degli arabi dei cittadini di Israele. Insiste soltanto sulla gradualità del processo. Non ha risposto però alla mia domanda: «E' favorevole, Oppure ilo, a uno Stato palestinese sovrano?». Dunque la questione resta aperta. - E' seria la questione di Gerusalemme, anche per i suoi aspetti umani. Visitando la città si può percepire fino a qual punto vi s'intrecciano diverse realtà, correnti, concezioni del mondo. Mi ha colpito soprattutto che questo problema non sia mai emerso, in nessuna conversazione. A Gerusalemme non si avverte ostilità, separatezza tra le confessioni. Quando mi sono recato ai luoghi santi con il patriarca ortodosso, ho ascoltato fondersi la preghiera dell'officiante arabo con il suono delle campane ortodosse. Tutto ciò mi ha impressionato profondamente. E quando ci siamo incamminati sulla via del ritorno ho visto le vie pullulanti di mercanti arabi. Mikhail Gorbaciov CONTINUA A PAGINA 7 PRIMA COLONNA Lo rivela il suo avvocato alla tivù «Il super-boss Riina si nasconde in Sicilia» «Lo vedo quando voglio, non dico dove» Il capo della mafia latitante da 25 anni PALERMO. Totò Riina, il Padrino di Cosa Nostra latitante da 25 anni, è in Sicilia. La conferma arriva dal suo difensore Nino Fileccia. L'avvocato ha ammesso di aver incontrato più volte Riina nel rispetto delle prerogative riservate alla difesa a tutela degli imputati anche se, come in questo caso, si tratta di un individuo pericolosissimo, addirittura di uno dei latitanti più ricercati. n penalista ha anche affermato che negli ultimi tempi i suoi incontri con Riina - avvenuti sempre in Sicilia - si sono piuttosto diradati. «La sua ricerca si è fatta serrata da parte delle forze dell'ordine e anche la magistratura fa pressioni». Fileccia ha anche rilevato che «Riina ha sempre respinto ogni accusa e fra l'altro è stato assolto da tutti i reati, l'ultimo dei quali la strage di Bagheria. L'unica condanna che ha riportato è quella all'ergastolo nel primo maxiprocesso». «E' una provocazione della mafia»: questo il commento del capo della Criminalpol, il prefetto Luigi Rossi. Antonio Ravidà A PAGINA 11