Tgv, precedenza a Torino di Beppe Minello
Tgv, precedenza a Torino Per Italia, Francia e Cee prioritaria la linea della Val di Susa Tgv, precedenza a Torino Il presidente della giunta regionaleBrizio: da periferia a cuore d'Europa Le opposizioni: a parte l'Alta velocità, manca un piano dei trasporti Il collegamento ferroviario ad Alta velocità con la Francia, da Torino a Lione attraverso la Val di Susa, è considerato dalla giunta regionale «un'occasione strategica e vitale per il Piemonte». «Da "periferia", condizione che paghiamo da quando Torino ha perso il ruolo di capitale, a "cuore" dell'Europa: l'Alta velocità rappresenta ima straordinaria possibilità di connessione con il Continente» ha affermato il presidente della giunta, Gian Paolo Brizio, a conclusione del Consiglio regionale di ieri quasi interamente dedicato all'argomento. Un dibattito reclamato a gran voce dalle opposizioni perché l'ultima volta che il tema «Alta velocità» è stato oggetto di discussione in Consiglio risale al gennaio del '91. Da allora si è arrivati alle fasi conclusive per la realizzazione della tratta Torino-Milano (entro novembre la Regione deve dare il suo «Ok» alle Ferrovie), mentre per l'ancora lontana linea verso Lione (si auspica la sua realizzazione entro il 2010) si è agli studi di pre-fattibilità commissionati da Regio- ne e Sitaf alla Stef. L'incarico alla Stef e la partecipazione, assieme alla Confindustria, nel Comitato per la promozione dell'Alta velocità sull'asse Lione-Torino-MilanoTrieste, rientrano nelle strategie adottate dal Piemonte per «imporre» il collegamento con la Francia. Un lavoro di «pressione» che ha convinto Ferrovie e ministeri italiani e francesi a dichiarare, come ha fatto anche la Cee, (prioritaria» la realizzazione del collegamento con la Francia attraverso la Val di Susa. «All'inizio - ha spiegato Brizio - l'unica linea prevista era quella da Milano al Sud che avrebbe ulteriormente reso marginale il ruolo del Piemonte». «Ma non aver discusso di tutto ciò in Consiglio per un anno e mezzo - hanno ribattuto i pidiessini Riba, Rivalta e Monticelh può far pensare che non si vogliono far sapere le cose oppure che si voglia nascondere la scarsa progettualità sul problema». «Mentre discutere senza fughe mistiche - ha sostenuto Rivalta vuol dire esaminare quale im¬ patto avrà l'Alta velocità sul territorio regionale e quali scelte dovrà compiere il Piemonte partendo da un piano dei trasporti che, però, è atteso da anni». Critiche che non hanno scalfito la determinazione dei partiti di giunta a continuare sulla strada intrapresa. Per il pli Marchini, ad esempio, «da realizzare prima di ogni cosa è il tunnel del Moncenisio, prima del Sempione, prima del Brennero: solo chi riuscirà ad aprire per primo la porta verso l'Europa ne godrà i benefici». Parole condivise dal socialista Rossa e dal psdi Goglio. «Visto che si vuole porre a livello nazionale la questione piemontese - ha detto il pri Ferrara - mettiamo al primo posto proprio la realizzazione del tunnel». «La Regione - ha concluso il de Picchiom - dovrà riuscire a massinrizzare i profitti per il Piemonte. Come? Coniugando la tutela del territorio con la necessità di creare nuove infrastrutture attraverso un democratico processo di consultazione». Beppe Minello
Persone citate: Brizio, Gian Paolo Brizio, Goglio, Riba
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