«La mafia algerina ha ucciso Boudiaf» di Igor Man

Condottieri e principi di un popolo alieno r DIARIO ARABO -"I Condottieri e principi di un popolo alieno 'ALGERIA è come se si fosse rintanata sotto una tenda ad ossigeno, l'eroe Boudiaf è morto ammazzato, ma la libertà di stampa è ancora viva. I giornali algerini, ad eccezione di quelli ufficiosi, e son pochi, non sembrano prender troppo sul serio quello che chiameremo il «modulo Sadat». Suggestivo, invero, per quanto possa essere in fatto di titoli e commenti, il richiamo all'uccisione del faraone-Sadat da parte degli integralisti del tenente IstambuU, non reggerebbe alla prova dei fatti. Ad eliminare, «con rara perizia militare», Boudiaf non sarebbe stato un commando del Fis (Fronte islamico di salvezza) bensì la «mafia politico-finanziaria» che da sempre controlla il Paese. Benjedid ne denunciò le colpe subito dopo il massacro del 1988, e infatti come d'incanto i magazzini di Stato si riempirono dei generi alimentari la cui latitanza aveva scatenato la rivolta del cuscus. Superfluo dire che codesta mafia è il frutto naturale dell'ignobile amplesso tra il partito unico (l'Fln) e la piovra dell'intrallazzo. C'è anche la pista di quelli che chiameremo «i dissidenti in uniforme», e naturalmente la pista islamica. Certo, per chi è abituato all'esplodere, pressoché simultaneo al delitto, delle rivendicazioni, può sembrar strano che sinora nessuno ne abbia proclamato la paternità. Ma l'Algeria non è un Paese come gli altri. E' un Paese diverso. Financo nel mondo arabo. «Niente qui è univoco né si lascia racchiudere in formule», ha scritto Ryszard Kapuscinski, lo scrittore-giornalista polacco che quel Paese bello e triste lo ha vissuto intensamente e a lungo- I francesi han governato l'Algeria durante 132 anni; tanto smisurata dominazione coloniale ha impresso un tragico marchio sul Paese. Se l'Algeria della costa, che un po' tutti conoscono, è quasi la fotocopia di Marsiglia, l'Algeria vera è quella sahariana, ignota ai più. (Nove decimi dell'Algeria sono Sahara). Ebbene, il dato che accomuna i brontosauri dell'Fln, certi generaloni formatisi in Urss, agli intrallazzatori e ai professionisti della politica clonati dal colonialismo, alla middle class padri ria della burocrazia, è lo sradicamento dal Paese reale. Non sono mai stati capaci di colmare l'abisso tra Algeri e l'Algeria. E non se ne I preoccupano per un motivo I semplice nella sua brutalità: nsvrirdpuNtsmnidnlcttlp non conoscono il proprio Paese. E non lo conoscono perché vivono ad Algeri, non in Algeria. Ben Bella se ne interessò durante il suo breve regno, Benjedid aveva cominciato a farlo, potrebbe preoccuparsene un uomo accorto come il generale Nèzzer del cui nome un po' tutti si riempiono la bocca in queste ore d'incubo. Ma troverà mai il tempo per farlo? Chi se ne interessava era il Fis, erano giovani che credono le radici della propria cultura si possano trovare nella religione, nell'Islam. Ed è forse per questo che i francesizzanti della costa temono i fondamentalisti. Li temono soprattutto perché non li capiscono. Ben Bella venne arrestato dal suo migliore amico, il colonnello Zbiri, in piena notte, per ordine del «fratello Bumedien». A sua volta, prima di quel colpo di Stato, Ben Bella aveva fatto arrestare Boudiaf, suo grande compagno di strada, costringendolo a un esilio durato 28 anni. Pressoché tutti i capi storici della rivoluzione algerina sono stati trucidati, vittime di spietati regolamenti di conti. Mohammed Boudiaf come Falcone, come Krim Belkacem? Se così(fosse non cambierebbe nulla. Sono passati trent'anni ma non si placa ancora la lotta tra i partigiani e l'esercito. Quando i partigiani morivano dissanguati dalla furia francese, alle frontiere dell'Algeria, in Tunisia e in Marocco, bivaccava il giovine esercito algerino: perfettamente equipaggiato ed addestrato, ben nutrito. Quando i partigiani, radunando le ultime forze superstiti, tentarono la presa del potere, come gli spettava, del resto, Bumedien irruppe in Algeria e le sue colonne corazzate imposero la legge. Da quel momento fatale, dal 1962, allorché nacque una nazione concimata da un milione di morti, è 1'«esercito di frontiera» a decidere. Tutto. Questa, forse, è la chiave di lettura giusta dei fatti d'Algeria. Passati, presenti, futuri. «Ma la gehenna sta già avvolgendo gli empi» (Corano XXDC-55). • Igor Man

Persone citate: Belkacem, Benjedid, Boudiaf, Falcone, Mohammed Boudiaf, Ryszard Kapuscinski, Sadat