Il telefono ti salverà dall'infarto
Il telefono ti salverà dall'infarto CARDIOLOGIA D'AVANGUARDIA Il telefono ti salverà dall'infarto Defibrillazione tramite «cellulare» sperimentata a Belfast NELLA popolazione adulta degli Stati Uniti ogni anno una persona su mille è vittima di un arresto cardiaco. La causa più frequente è la malattia coronarica, soprattutto l'infarto miocardico. L'evento scatenante è la fibrillazione ventricolare, un grave disturbo del ritmo cardiaco che non consente la circolazione del sangue. Perché la vittima possa sopravvivere è necessario iniziare, in tempi brevissimi, il massaggio cardiaco esterno e la respirazione bocca a bocca. La fibrillazione ventricolare viene interrotta dall'applicazione di uno shock elettrico sul torace del paziente (la defibrillazione). La sopravvivenza all'arresto cardiaco è possibile solo se queste misure sono attuate entro pochi secondi (10-12): è.un obiettivo che può essere raggiunto realizzando un «continuum» dei servizi di emergenza medica, quella che potremmo chiamare la «catena della sopravvivenza». Gli elementi critici della catena sono: 1) l'accesso facilitato al servizio dell'emergenza da parte del testimone occasionale dell'evento (il 65 per cento degli arresti cardiaci avviene in presenza di testimoni); 2) il riconoscimento dell'arresto cardiaco e l'immediato inizio della rianimazione cardiopolmonare; 3) la rapida attuazione della defibrillazione precoce; 4) il tempestivo inizio delle terapie specifiche. Purtroppo non esiste nel nostro Paese un sistema generalizzato per il trattamento dell'emergenza medica a risposta rapida, in quanto la cultura dell'emergenza è affiorata solo recentemente. Invece, già nella seconda metà degli Anni 70 l'Accademia delle Scienze e le più prestigiose Società mediche e cardiologiche americane (American Heart Association, American College of Cardiology, American Medicai Association) si prefissero di addestrare 80 milioni di persone al massaggio cardiaco e alla respirazione bocca a bocca: il punto di addestramento più avanzato lo troviamo nella città di Seattle, dove i quattro quinti della popolazione sono in grado di compiere questo intervento. In un recente convegno promosso dalla Divisione di cardiologia dell'Ospedale Molinette di Torino, Leo Bossaert, se- gretario dell'European Resuscitation Council, ha riferito che l'addestramento alla rianimazione cardiopolmonare in Europa è per alcuni Stati (Gran Bretagna, Scandinavia, Belgio, Olanda, Germania) dell'ordine del 5-10 per cento della popolazione adulta. Nei Paesi mediterranei, Italia compresa, e nell'Europa dell'Est mancano dati attendibili. La defibrillazione, anello vitale nella catena della sopravvivenza, può essere effettuata con una serie di strumenti, tra i quali il defibrillatore semiautomatico e automatico esterno, che riconosce l'evento aritmico ed eroga la scarica. Purtroppo, in Italia, la diffusione di questi apparecchi è ostacolata dalle norme legislative, che impediscono un atto medico compiuto da un non sanitario. Un'alternativa al defibrillatore automatico esterno è rappresentata dal defibrillatore a distanza, o «telefonico», presentato al convegno torinese da Gavin Galzell, di Londonderry. Il sistema defibrillatore telefonico, prodotto dalla Med Come Corporation di Atlanta, comprende un apparecchio in dotazione al paziente e un punto di ascolto connessi con un telefono cellulare. Le componenti dell'unità-paziente sono un microprocessore per codificare e decodificare i segnali, un defibrillatore, il circuito telefonico, una batteria, un microfono e due ampi elettrodi adesivi per la rilevazione dell'elettrocardiogramma e l'erogazione dello shock. L'accensione dell'unitàpaziente avvia una sequenza automatica di chiamata che connette l'unità-paziente alla centrale d'ascolto. Se la linea è occupata o non funziona, l'unità-paziente cercherà di collegarsi a un'altra delle 5 centrali disponibili. La centrale di ascolto consiste di un quadro di controllo e di un monitor per l'elettrocardiogramma: il medico valuta il tracciato elettrocardiografico e può attivare a distanza il defibrillatore, che erogherà la scarica attraverso gli elettrodi già applicati. E' possibile, contemporaneamente alla trasmissione del segnale elettrocardiografico, il dialogo tra medico della centrale e operatore sul campo, attraverso il telefono cellulare: la trasmissione del segnale e quella della voce avvengono su frequenze diverse. L'eventuale distacco degli elettrodi viene segnalato automaticamente da una «voce elettronica» incorporata all'unitàpaziente che segnala anche il periodo di carica del defibrillatore. Lo strumento è stato provato in 211 chiamate per arresto cardiaco giunte alle unità coronariche mobili nell'area urbana di Belfast, in un raggio di circa 20 chilometri. Il tempo dall'accensione dell'unità-paziente allo stabilirsi di una valida tra- smissione della voce e dell'elettrocardiogramma è di 15" e la defibrillazione a distanza, via telefono cellulare, si è dimostrata fattibile, efficace e sicura. Richiede un addestramento minimo per l'uso dell'unità-paziente, che consiste nell'apprendere solo il posizionamento degli elettrodi sul torace e l'accensione dello strumento. L'analisi del ritmo cardiaco e la defibrillazione sono demandate a un medico in postazione lontana o in unità coronarica. Si intravede la dotazione di queste unità ai primi soccorritori: polizia municipale, vigili del fuoco, equipaggi di ambulanze. Il sistema offre grandi vantaggi in aree rurali, dove i tem¬ pi di intervento delle unità mobili di rianimazione possono essere considerevoli. Ma possono essere giustificati impieghi anche in aree ad alta densità di popolazione: uffici, fabbriche, supermercati e perfino nelle strade. L'uso del defibrillatore telefonico a domicilio per i pazienti ad alto rischio di arresto cardiaco è un valida alternativa a una apparecchiatura delicata e costosa, come il defibrillatore automatico impiantabile per via chirurgica. Il suo uso è particolarmente indicato per i pazienti ad alto rischio dimessi dall'ospedale dopo un infarto. Michele Ca saccia Primario Divisione Cardiologia Ospedale Molinette, Torino L'impulso elettrico che ferma la fibrillazione può partire via radio da una unità coronarica Un apparecchio in uso al paziente trasmette per telefono cellulare l'elettrocardiogramma all'unità coronarica, che decide la defibrillazione 20:22,, ] Un apparecchio in uso al paziente trasmette per telefono cellulare l'elettrocardiogramma all'unità coronarica, che decide la defibrillazione
Persone citate: Gavin Galzell, Leo Bossaert, Michele Ca
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