COSTRUIREMO UNA NAZIONE GIUSTA E UGUALE PER TUTTI di B. V.

COSTRUIREMO UNA NAZIONE GIUSTA E UGUALE PER TUTTI // libro COSTRUIREMO UNA NAZIONE GIUSTA E UGUALE PER TUTTI m IA nostra libertà libererà il ! mondo, la nostra ricchez1 za lo arricchirà e la nostra I i| grandezza lo renderà più gal grande». Così Theodor Herzl concludeva il suo Stato ebraico (ora proposto in italiano dal Melangolo, pp. 117, L. 20.000) pubblicato a Vienna nel 1896. Il giornalista ebreo viennese di origine ungherese respiran se, di origine ungherese, respirando venti di nuova intolleranza, cercava di risolvere una volta per tutte la questione ebraica. L'assimilazione, che pure nell'impero absburgico aveva dato buoni frutti, non era una soluzione. Dalla Romania alla Germania guglielmina, dalla Russia alla Francia (con l'affare Dreyfus), la violenza antiebraica risorgeva come un antico fantasma della ragione. L'antisemitismo, sosteneva il cronista della Neue Freie Presse, non poteva essere confutato con argomenti razionali. Se gli ebrei volevano emanciparsi, dovevano trovare una terra. Herzl concepì un «progetto» scientifico globale che teneva in considerazione tutto, dalla compravendita di immobili e terre gestite dalla Compagnia Ebraica per evitare speculazioni, alla costituzione di un esercito, alle leggi, alla bandiera. La nuova nazione sarebbe stata neutrale, i coloni avrebbero lavorato sette ore al giorno, la società sarebbe stata permeata da ideali di giustizia e uguaglianza. «La fede ci tiene uniti» diceva Herzl «ma la scienza ci rende liberi», e la nuova nazione non sarebbe stata teocratica. Herzl fece proposte concrete per cercare la terra promessa. Si poteva «comprarla» dall'Argentina, chiederla alle grandi potenze coloniali in zone come Uganda o Madagascar. Naturalmente la «Palestina è la nostra patria storica, che ci resterà sempre nel cuore»: in cambio dei terreni si potevano «risistemare» le finanze dissestate dell'impero ottomano. Ma il sultano tergiversò: all'incontro ufficiale non consegnò la carta della Palestina. In dieci anni, Herzl stabilì contatti, convinse i potenti della Terra, dall'Inghilterra al Vaticano, ad appoggiare il suo progetto , fece capire agli ebrei ricchi che lo Stato ebraico era una necessità improrogabile e a quelli ortodossi che non era una sfida alla diaspora voluta da Dio. Morì nel 1904, consegnando alla storia sogni e problemi. [b. v.]

Persone citate: Dreyfus, Herzl, Theodor Herzl

Luoghi citati: Argentina, Francia, Germania, Inghilterra, Madagascar, Palestina, Romania, Russia, Vienna