Alloggi di piazza Sofia nuovo rinvio in Consiglio

Alloggi di piazza Sofia nuovo rinvio in Consiglio In Sala Rossa manca il numero legale, tutti a casa Alloggi di piazza Sofia nuovo rinvio in Consiglio Ancora tensione in Sala rossa. Alle 23,20 i partiti di opposizione (msi escluso) hanno abbandonato l'aula, facendo mancare il numero legale. I consiglieri di maggioranza, infatti, erano soltanto 33. Gli stessi che pochi minuti prima erano stati sufficienti a respingere una mozione di censura contro l'assessore de Giuseppe Bracco (relativa al caso degli insegnanti comunali comandati per Estate ragazzi). Ma l'ultimo punto ali ordine del giorno introduceva la controversa questione dei 330 nuovi appartamenti di piazza Sofia, in quella zona di espansione edilizia denominata E28. Il braccio di ferro tra ambientali- sti e maggioranza si protrae da settimane. I primi sostengono che i nuovi palazzi deturperebbero il parco della Stura, l'assessore all'Urbanistica Galasso ribatte che in nessun Paese d'Europa la proporzione con il verde è tanto sfavorevole al cemento. Tutte le mediazioni si sono rivelate inefficaci, e l'assemblea si preparava a discutere oltre 200 emendamenti. La maratona, però, si è fermata al primo passo. Ed è la seconda volta consecutiva che il Consiglio si scioglie su questo argomento: «Questa non è più una maggioranza» hanno urlato alcuni consiglieri nel tempestoso dopo-Consiglio, che ha visto tra i protagonisti lo stesso Galasso. Le conseguenze politiche potrebbero già vedersi questa mattina, nella giunta chiamata a discutere sui «tagli» per consentire gli interventi di manutenzione negli edifici scolastici. Nel frattempo, l'assessore al Patrimonio, Ricciotti Lerro, ha superato il primo round sugli affitti non riscossi dal Comune. Nella sua relazione, Lerro ha confermato che i crediti della città ammontano a 7 miliardi e 200 milioni, accumulati negli ultimi otto anni: «Il 58 per cento dei debiti è da imputare allo Stato, nostro inquilino per caserme di carabinieri, polizia e vigili del fuoco». La proposta: «Non onoreremo i debiti nei casi in cui è il Comune ad affittare locali dello Stato». I privati sono morosi per almeno tre miliardi: «Entro ottobre la situazione tornerà normale, i crediti non cadranno in prescrizione» ha assicurato Lerro. Critiche dai partiti di opposizione, dai missini alla Lega, al pds, a Rifondazione: «Apprendiamo con stupore che soltanto adesso siete in grado di avere un quadro preciso della realtà. E' incredibile» ha detto il capogruppo pds Carpanini. E il de Gaiotti: «Prima i telefoni, adesso gli affitti. Non c'è il due senza il tre: facciamo una veririca contabile in tutti i settori».

Persone citate: Carpanini, Gaiotti, Galasso, Giuseppe Bracco, Lerro, Ricciotti Lerro

Luoghi citati: Europa