Krabbe: vi piaccia o no giustizia è slata fatta
Krabbe: vi piaccia o no giustizia è slata fatta DOPO IL VERDETTO In Germania norme antidoping da rivedere Krabbe: vi piaccia o no giustizia è slata fatta BONN. «Giustizia è fatta» ha urlato ieri Katrin Krabbe al suo arrivo in Germania dopo la revoca della squalifica, per lei e le compagne Breuer e Moeller, da parte della commissione d'appello della Iaaf. «Questa storia ha pesato su di noi per mesi - ha continuato l'atleta - e ora che finalmente si è risolta proviamo un incredibile senso di liberazione. Alcuni ci credono, altri no, ma l'importante è aver ottenuto questa assoluzione». La velocista ha poi fatto un accenno al doping solo per augurarsi che «in futuro i controlli siano fatti altrettanto seriamente come in Germania». Katrin ha fatto rilevare come la sua presenza a Barcellona sia ancora in dubbio visto che ancora non ha ottenuto i limiti di qualificazione sui 100 e 200. La Krabbe ha tempo fino al 10 luglio per raggiungere i limiti richiesti, salvo deroghe particolari, come una «qualificazione di diritto» proposta ieri dal dirigente Ruediger Nickel. Per quanto riguarda il doping c'è da osservare che finché il regolamento federale stabilirà che non si possono effettuare controlli al di fuori delle gare, l'atletica tedesca corre il rischio di non poter seriamente combattere il fenomeno doping. E' quanto hanno fatto rilevare non solo i dirigenti Iaaf, che hanno chiesto alla Dlv di modificare urgentemente le sue norme (con le quali hanno avuto buon gioco le tre atlete) ma molti esponenti del mondo sportivo germanico. «Siamo di fronte all'alternativa di interrompere i test doping o fare sostanziosi cambiamenti - ha osservato Hans Evers, presidente della commissione antidoping tedesca -. Dopo la prima revoca della squalifica avevo parlato di una catastrofe per lo sport nazionale. Ora, dopo la sentenza Iaaf, confermo la stessa opinione». [c. p.l
Persone citate: Breuer, Hans Evers, Katrin Krabbe, Krabbe, Moeller, Nickel
Luoghi citati: Barcellona, Bonn, Germania
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