In fondo al burrone i misteri di Silvana

In fondo al burrone i misteri di Silvana Il giallo della Val Pellice: la ragazza aveva una doppia vita? In fondo al burrone i misteri di Silvana Silvana aveva una doppia vita? Lo sospettano gli investigatori che cercano di fare luce sulla morte di Silvana Biagetti, 27 anni, l'impiegata della Orna di Rivalta, finita - in circostanze del tutto oscure - al fondo di un burrone sulle montagne di Bobbio Pellice. Mentre la Squadra mobile torinese si sta dando da fare per sentire e risentire tutti coloro che vivevano a stretto contatto con la ragazza, la magistratura pinerolese sembra avere preso l'indagine con più calma. Solo stamane verrà contattato l'Istituto di medicina legale di Torino, per fissare la data dell'autopsia. Un ritardo inspiegabile che peggiora (anche se di poco) le possibilità di ottenere informazioni preziose dal lavoro del perito e che potrebbe dare qualche vantaggio ad un eventuale assassino. Senza tenere conto che il mancato sopralluogo di un medico legale, al momento del recupero del cadavere, rappresenta un ulteriore handicap. Ci sono intanto nuovi elementi, al vaglio degli inquiren¬ ti. Il sindaco di Bobbio Pellice, Aldo Carbonier, ha rivelato un particolare che potrebbe avere rilievo: «Proprio nel punto dove è caduta la Ibiza, abbiamo notato parecchie volte, nei giorni scorsi, una utilitaria chiara targata Udine con a bordo un uomo solo. Sembrava voler controllare proprio quel burrone. Sulle prime ci era sembrata una stranezza, adesso ci fa nascere qualche sospetto». Altra stranezza è la scomparsa della borsa. Silvana era uscita dall'ufficio con una borsa nera, che adesso sembra sparita. «Un elemento che però potrebbe risultare alla fine poco importante - spiegano i carabinieri - perché in quella zona potrebbe essere passata più di una persona, e qualcuno potrebbe essersene impadronito. Anche senza scorgere il cadavere, che era semisommerso». Terzo particolare potenzialmente anomalo viene dai finestrini anteriori, entrambi completamente abbassati. «Un indizio che avvalora, in qualche modo, l'ipotesi che la ragazza non fosse sola». E di un certo rilievo anche i primissimi controlli sulla meccanica della vettura: c'era una marcia inserita, ma non era la retromarcia. Un elemento che rende meno probabile l'incidente per distrazione durante una manovra. Durante un sopralluogo, compiuto ieri pomeriggio dai carabinieri, è stato recuperato un biglietto, piegato in due, abbandonato all'interno della macchina. C'è vergato a penna un cognome, che ora si sta controllando. Da registrare anche una voce, che girava ieri per Bobbio Pellice: nei pressi dello spiazzo, da dove è caduta la Ibiza, la scorsa estate ha campeggiato per alcuni giorni - una ragazza sola. Una situazione strana agli occhi dei montanari che ora l'hanno avvicinata a quel che è successo il 9 giugno. Tanto più che la somiglianza fra Silvana e quella ragazza sarebbe accentuata. Acqua sul fuoco la buttano intanto i parenti, saliti ieri a Bobbio Pellice a rendere omag¬ gio al cadavere ed a compiere anche un sopralluogo intorno al dirupo, al fondo del quale c'è ancora la vettura: Silvana era una impiegata modello, non sarebbe mai andata da sola in montagna, amava moltissimo il fidanzato Marco Vai, non aveva assolutamente altre amicizie maschili, non avrebbe mai dato un passaggio ad uno sconosciuto, non conosceva nessuno ad Udine, non aveva mai campeggiato. Nessun commento, per ora, dal fidanzato, figlio del contitolare dell'Antica Zecca e del Jet Hotel di Caselle: erano insieme da due anni, pare un'unione felice e senza scosse. La sua posizione sociale aveva indotto gli investigatori, nei giorni scorsi, a non sottovalutare del tutto una telefonata estorsiva giunta al padre della ragazza, Antonio. Angelo Conti Antonio Giaimo C'è il sospetto di un sequestro Si cerca ancora la sua borsetta I parenti di Silvana Biagetti (sotto) ieri sono saliti a Bobbio Pellice a rendere omaggio alla salma ed a compiere anche un sopralluogo intorno al dirupo, al fondo del quale c'è ancora la vettura. Dicono: «Silvana era una impiegata modello, non sarebbe mai andata da sola in montagna»

Persone citate: Aldo Carbonier, Angelo Conti, Antonio Giaimo, Marco Vai, Silvana Biagetti, Silvana Silvana