Cara, dolce Winnie ricordi il tuo strazio? di Osvaldo Guerrieri
Cara, dolce Winnie ricordi il tuo strazio? Ad Asti Teatro «Giorni felici» di Beckett Cara, dolce Winnie ricordi il tuo strazio? ASTI DAL NOSTRO INVIATO E' inevitabile che, prima o poi, un'attrice decida di misurarsi con la Winnie di «Giorni felici». Sarebbe come un alpinista che, per orgoglio sportivo o per sfida a sé medesimo, voglia scalare un sesto grado superiore. Ardito ma legittimo. Possiamo dunque capire che Lorenza Zambon, dopo anni di onesto lavoro con la società Alfieri (alias Magopovero), tenti quel vertiginoso salto legato alla commedia di Samuel Beckett, si immerga in quel fiume verbale ironico, sarcastico e straziato la cui corrente è stata solcata da attrici come Madeleine Renaud, Laura Adani, Giulia Lazzarini. L'immagine di quella Winnie sulla cinquantina, bionda, grassottelle, con braccia e spalle nude, seno generoso, interrata fino alla cintola e, nel secondo atto, fino al collo, offre tentazioni interpretative irresistibili. Appare meravigliosamente teatrale quel suo stare sepolta in una duna desertica estraendo da una borsa minuscoli oggetti di uso quotidiano, si rivela senza scampo quell'insistito parlare dei giorni felici, creduti diversi da quelli che sta vivendo, mentre Willie, suo marito, striscia accanto a lei in una specie di buca, in un cunicolo da talpa. Tuttavia, nella sua grande sfida, Lorenza Zambon ha commesso un errore di valutazione. Timidamente guidata dal regista Luciano Nattino, ha scambiato «Giorni felici» per una garbata commedia di conversazione. Certo, ha mostrato una generosità pari soltanto all'abnegazione, ma il tono non troppo variato dell'interpretazione ha sospinto Winnie in una dimensione troppo minuscola, persino domestica. Ascoltavamo l'attrice nella penombra della Confraternita di San Michele e ci chiedevamo dove fossero il sarcasmo, la rassegnazione beffarda, l'ironico ottimismo di Winnie. Peccato. In scena con la Zambon un interessante Lucio Vinciarelli. Osvaldo Guerrieri
Persone citate: Alfieri, Beckett, Giulia Lazzarini, Laura Adani, Lorenza Zambon, Luciano Nattino, Madeleine Renaud, Samuel Beckett, Zambon
Luoghi citati: Asti
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