Caccia alle poltrone tra blitz societari e accordi all'estero di Valeria Sacchi

Caccia alle poltrone tra blitz societari e accordi all'estero NOMI E GLI AFF Caccia alle poltrone tra blitz societari e accordi all'estero La troika economica che dovrà riportare l'Italia sulla retta via verso Maastricht, ha tre nomi centro-nordisti e tre volti: le gote rotonde di Piero Barucci, l'irsuto ovale di Giovanni Goria, il profilo con pipa di Franco Reviglio. Due «tecnici» e un politico: Goria. Due tecnici che tuttavia è arduo definire puri. Reviglio, ex presidente dell'Eni, è di stretta fede socialista, area Amato; Barucci, attuale amministratore delegato del Credito Italiano, è di fede de, un demitiano con qualche tentazione itinerante. Andando al Tesoro, Barucci lascia vuota la poltrona diamministratratore delegato della seconda banca Iri. Sedile ambitissimo per il quale è già aperta la riffa. A meno che, fino a quando non si capirà se il nuovo go- Marengo tappabuchi? verno avrà vi- Garofano ta breve, me- l'outsider dia o mediolunga, il posto non resti congelato, sotto la reggenza del secondo amministratore delegato, Pier Carlo Marengo Tuttavia qualche ipotesi già si affaccia, interna (Giuseppe Bruno, responsabile dell'area Italia) o esterna come Giuseppe Garofano, guru di Montedison, persona adatta per molti motivi, non ultimo quello di essere un cattolico, quindi congeniale ad una banca nella cui anima, dopo le ultime nomine in consiglio (Enrico De Mita, Gianmario Roveraro e lo stesso Alberto Falck) fioriscono le componenti cristiane. Ma Carlo Sama, erede di Raul Gardini alla testa dell'impero di Ravenna, ha appena dichiarato, in occasione dell'as¬ semblea Montedison: «Pippo Garofano non si tocca. Molti lo vorrebbero, ma noi non lo lasciamo andare». Mentre Garofano aveva l'aria di dire che, sì, lui e Sama sono una coppia di ferro. Con i tre nuovi ministri economici si seppellisce il triumvirato di Guido Carli, Paolo Cirino Pomicino e Rino Formica. Si volta pagina con qualcosa in più rispetto al passato. Nelle mani di Barucci, infatti, finisce non solo il ministero del Tesoro ma anche la Funzione pubblica. Un abbinamento indispensabile, e molto importante. Secondo uno studio recentissimo di Piero Giarda, professore alla Cattolica, nei primi 4 mesi del 1992 i costi dei dipendenti pubblici sono saliti di Enrico De Mita oltre il 22% vicepresidente per semplici Roveraro «promozioni». il consigliere Un regalo di addio dei governanti uscenti. Ma la novità senza precedenti del gabinetto di Giuliano Amato sono i due ministri-giornalisti: Alberto Ronchey ai Beni Culturali, e Alessandro Fontana, direttore de «Il Popolo», meglio conosciuto come «Bertoldo», all'Università. Una designazione, quest'ultima, che farà certamente sobbalzare sulla sedia i rettori di tutta Italia. Di pari passo con gli «inediti» di palazzo Chigi, spuntano gli «inediti» societari nelle assemblee di bilancio. Il più clamoroso è l'accordo tra Olivetti e Digital. Con una zampata da leone, Carlo De Benedetti ha sconfitto la psicosi da «viale del tramonto» che ormai lo avvolgeva, alleandosi con Ken Olsen. A Firenze, nel sancta sanctorum di Fondiaria, un'altra alleanza si è rinnovellata. Quella tra la famiglia Ferruzzi e Enrico Cuccia. E' un flirt che nasce «contro», nel senso che trova saldatura nella volontà dei due azionisti di mettere sotto sorveglianza l'amministratore delegato Alfonso Scarpa. E difatti, a fianco di Scarpa (persona con la quale nessuno in questo momento vorrebbe scambiarsi) è arrivato Carlo Sama. Ma il blitz di Sama non è che l'inizio di un nuovo capitolo che quasi certamente vedrà, nei prossimi mesi, movimenti sul fronte azionario della compagnia fiorentina. Lo ha capito benissimo Camillo De Benedetti che ha ceduto il suo posto nel consiglio Ge- Alberto Falck nerali al figlio il siderurgico Mario. L'onda lunga della crisi dei mercati continua a mietere vittime. Dopo gli agenti di cambio e gli uomini di Borsa, cadono le teste nelle società finanziarie. Renato Preti, braccio destro di Francesco Micheli, esce dalla Sviluppo dove era amministratore delegato, Guido Roberto Vitale lascia dopo 20 anni Euromobiliare, sua creatura ora passata nell'orbita della Hong Kong and Shangay Bank, via Midland. Per piazza Affari la settimana dovrebbe portare una novità: l'avvio del mercato dei futures. Un test utile per capire se la nostra Borsa ha ancora qualche corda sensibile. Luci puntate anche sul nuovo ministro dell'Industria e delle Partecipazioni Statali, Giuseppe Guarino. Cosa deciderà sulle privatizzazioni? E cosa deciderà su enti come Efim e Iritecna, che sembrano arrivati al capolinea? Non sono domande da poco. A Guarino guardano gli sterminati universi di Eni ed Iri, decine di presidenti, amministratori delegati e direttori di imprese pubbliche. Guarda al governo nascente Biagio Agnes. Il neo presidente Giuliano Amato ha scritto nei giorni scorsi a Franco Nobili per bloccare le decisioni sul riassetto delle telecomunicazioni, in attesa dei ministri competenti. Nelle lunghe vigilie che hanno visto la travagliata nascita dell'Amato 1, c'è stato tempo per queste spartizioni? Valeria Sacchi L'Ingegnere americano Marengo tappabuchi? Garofano l'outsider Enrico De Mita vicepresidente Roveraro il consigliere Alberto Falck il siderurgico Carlo Sama il restauratore Gardini da dimenticare L'Ingegnere americano

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