Londra vuole le ronde antirumore di Mario Ciriello

Londra vuole le ronde antirumore GRAN BRETAGNA Una famiglia su sei tormentata dai decibel sparati dai vicini di casa Londra vuole le ronde antirumore Ai Comuni 2 leggi speciali contro i fracassoni LONDRA NOSTRO SERVIZIO Fino a una decina di anni fa, l'Inghilterra era tra i Paesi più tranquilli, più silenziosi di tutta Europa: adesso, è esattamente al polo opposto, la pace è infranta, l'escalation dei decibel è incessante e spietata. Ma il supplizio è forse alla fine: nuove leggi dichiareranno guerra al fracasso, l'inquinamento acustico sarà trattato con la stessa severità delle altre forme di inquinamento ambientale. L'autunno porterà alla Camera dei Comuni due disegni, uno «privato», di un deputato tory; l'altro del governo. I due progetti, che con ogni probabilità alla fine saranno amalgamati, dovrebbero dotare le autorità di robuste armi legali per combattere il nemico. John Connell, un riformatore, fu il primo a lanciare l'allarme e lo fece nel lontano 1959, quando fondò la Noise Abatement Society, una società il cui nome, tradotto letteralmente, chiede soltanto una «diminuzione del rumore». John Connell, che ha ora ottant'anni, ha dichiarato ieri: «La storia della mia crociata è la storia di un fallimento. Nel '59, due erano le principali, se non le uniche, fonti di rumore: motociclette e auto sportive. Adesso, il baccano è universale: e il più aggressivo, il più nocivo è generato dai vicini di casa». Verissimo. Il tormento inflitto dai mille tipi di congegni stereofonici casalinghi supera la persecuzione del roboante traffico, delle perforatrici ad aria compressa, degli ululanti antifurto , del crescente chiasso collettivo. Le statistiche informano che una famiglia su sei, in quest'isola, è «colpita da gravi vessazioni» che possono causare «disturbi cardiaci, gravi esaurimenti nervosi e persino la morte». E' quanto accade a chi è bombardato, di giorno e di notte, dai prepotenti ritmi che erompono da un appartamento o da una casa contigua. Un assalto dovuto e alla maggior potenza della stereofonia casalinga e naturalmente anche alla maggiore villania della gente. Val Gibson, fondatrice di una campagna per «il diritto alla pace e alla quiete», avverte: «Il rumore non lascia ferite, ma è una violenza». Le cronache trabu.^ano di episodi tristi o dramm lei. Val Gibson stessa ha lasciato la sua casa di Londra e s'è trasferita in un villaggio, la sua vicina suonava dalla mattina a tarda sera, a pieno volume, una canzone di Lisa Stansfield. Giorni fa, la polizia di Milton Keynes è dovuta intervenire con la forza per far tacere un impianto stereo che da tre giorni, con il suo brutale rock, faceva «vibrare» le finestre di un'intera strada. A Farnborough, nello Hampshire, un signore ha ucciso un vicino che lo «martoriava» con la sua altisonante televisione. Accusato di omicidio preterintenzionale, è stato giudicato colpevole, ma il tribunale ha voluto dimostrare di aver compreso le attenuenti e lo ha subito rimesso in libertà. Oggi come oggi, le autorità hanno soltanto blandi poteri. Qualche comune, come quello di Westminster a Londra, ha istituito Noise Patrols, pattuglie del rumore, che possono essere chiamate ogni ora, ma che in realtà possono soltanto ammonire il perturbatore della pace. Le nuove leggi accresceranno tutti questi poteri e, ciò che è più importante, imporranno alla polizia l'obbligo di intervenire e di denunciare i responsabili. Non sarà una battaglia facile. Come spiega un legale: «Si è aspettato troppo e troppe persone sono convinte che nessuno può vietar loro di produrre e ascoltar musica. Si è ormai in un mondo di sordi e i sordi considerano normale parlare ad alta voce, gridare». Mario Ciriello

Persone citate: Gibson, John Connell, Lisa Stansfield, Milton Keynes, Noise, Noise Patrols

Luoghi citati: Europa, Farnborough, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra