In un burrone il cadavere dell'impiegata scomparsa

In un burrone il cadavere dell'impiegata scomparsa Giallo in Val Pellice: la centralinista sparita a Rivalta è stata uccisa? In un burrone il cadavere dell'impiegata scomparsa Silvana è morta. La «fuga» della centralinista della Orna, sparita nella pausa del pranzo di martedì 9 giugno, è terminata al fondo di un burrone, sulle montagne intorno a Bobbio Pellice, a 1250 metri di quota. Silvana Biagetti, 27 anni, via Buenos Aires 73, è stata trovata ieri, intorno a mezzogiorno, dagli uomini della polizia stradale e dai vigili del fuoco. Accanto a lei, la sua Ibiza bianca, completamente distrutta da un volo terribile, 300 metri fra alberi, rocce e pietraie. Il corpo è stato recuperato a fatica ed ora si trova nell'obitorio di Bobbio Pellice, in attesa di una autopsia quanto mai importante. A permettere la scoperta del cadavere è stata una telefonata al 113. «Quando ci è giunta la chiamata - raccontano gli agenti della Polstrada di Pinerolo - ci hanno soltanto detto che in fondo ad un burrone in località Villanova, nel Comune di Bobbio Pellice, c'era un'auto distrutta. Chi ci ha avvertito ha fornito anche il numero di targa dell'auto». Un riscontro al terminale ha permesso di accertare che quella era l'auto della ragazza scomparsa. Subito due pattuglie sono state inviate a Bobbio, mentre da Torino sono partiti gli uomini della Questura, coordinati dai funzionari Di Guida e Di Cicco. Intanto i soccorritori hanno battuto palmo a palmo la zona intorno alla carcassa dell'Ibiza e, poco lontano dall'auto, nel rio Gavoudan, semisommerso dall'acqua, è stato trovato il corpo della giovane. Indossava un paio di fuseaux ed un reggiseno, mentre la camicetta è stata ritrovata stracciata ed impigliata in una vecchia carcassa d'auto poco distante. Nella caduta le portiere della Ibiza si erano aperte e la giovane è stata proiettata fuori. Il 'volo è cominciato da uno spiazzo adiacente ad un'area attrezzata per i pic-nic, con tavoli e panche in legno, sulla strada che porta al rifugio Jervis. «C'è un prato larghissimo precisa Aldo Carbonier, sindaco di Bobbio Pellice, uno dei primi a giungere sul posto - e non capisco proprio per quale motivo un'auto debba andare a fare una manovra sul ciglio di un burrone». Improbabile anche l'ipotesi che la Biagetti sia finita fuori strada affrontando il tornante che passa a una sessantina di metri dal precipizio. Per recuperare il corpo sono intervenuti anche i volontari del soccorso alpino. All'obitorio di Bobbio Pellice il padre della giovane ha compiuto il riconoscimento. Tre le ipotesi plausibili: omicidio, incidente e suicidio. La meno attendibile è l'ultima, vigorosamente respinta dai parenti («Silvana non aveva motivi per farla finita») e considerata con riserve anche dagli investigatori («Per uccidersi ci sono sistemi più spicci»). Inoltre pare mancassero completamente i presupposti per un simile gesto: «Silvana - racconta un'amica non aveva problemi ed amava moltissimo sia il fidanzato, Marco, sia il suo cane Whisky. Questo era tutto il suo mondo». L'incidente presuppone la volontà da parte della ragazza di salire sin lassù. Eventualità non tròppo credibile, qualora Silvana fosse sola, più attendibile se ad accompagnarla ci fosse stato qualcuno. L'idea improvvisa di una scampagnata, pur in un'impiegata modello, non può essere del tutto scartata: il 9 giugno era infatti una giornata calda e soleggiata, un'autentica rarità in questo mese tormentato. La temperatura era salita sino a 28 gradi. Molte cose concorrevano a stimolare una gita. Ma Silvana non amava guidare su strade che conosceva poco, figuriamoci su quei ripidi tornanti. Difficile che sia salita da sola sin lassù. Aveva una relazione che voleva tenere nascosta al fidanzato? «Sentiremo i suoi colleghi, le sue vecchie fiamme, controlleremo concomitanti assenze dal lavoro»: in Questura questa ipotesi non è scartata/Anche se, puntualizzano: «Sembrava davvero una ragazza a posto». E poi, dov'è finito il suo compagno? Ha un motivo tanto importante per non confessare di avere assistito al¬ l'incidente? L'omicidio è la terza opzione. «Non la escludiamo spiega Aldo Faraoni, il capo della Mobile - perché non abbiamo elementi per farlo. Molto ci potrà dire il medico legale h gche, per il momento, non ha individuato sul corpo colpi d'arma da fuoco. L'esame sarà comunque difficile perchè il corpo si presenta parzialmente saponificato. Intanto stiamo cercando gli eventuali moventi di un delitto. Abbiamo già escluso la rapina perché la ragazza aveva con sè collane, anelli e monili». Si stanno anche raccogliendo elementi per ricostruire le ultime ore di vita di Silvana, che era vestita nello stesso modo in cui si era allontanata dalla Orna. «Potrebbero esserci elementi interessanti sull'auto - spiega ancora Faraoni - ma prima dovre- mo recuperarla». Forse si dovrà ricorrere all'elicottero. Per la famiglia Biagetti e per il fidanzato Marco Vai (interrogato a lungo ieri in Questura) si chiude la snervante ricerca, ma comincia l'attesa della verità. «Voghamo sapere quel che è successo a Silvana. Chiediamo a tutti di darci una mano». E' gente provata. In questi giorni - a rendere ancor più drammatico il vuoto di notizie - erano pure comparsi gli sciacalli. Per Silvana era stato persino richiesto un riscatto. Angelo Conti Antonio Giaimo Il 9 giugno era uscita dalla fabbrica all'ora di pranzo «Vado a casa, mangio e torno» ma nessuno l'aveva più vista Il suo corpo ritrovato accanto all'auto, vestito soltanto con i fuseaux ed il reggiseno Perché quel viaggio sui monti? La Seat Ibiza bianca di Silvana Biagetti è stata ritrovata in fondo ad un burrone nell'alta Val Pellice. Accanto all'auto, distrutta dopo un volo di 300 metri, il corpo della ragazza pg Antonio Biagetti piange dopo aver riconosciuto il corpo della figlia a sinistra il fidanzato, Marco Vai, a colloquio col cronista subito dopo la scomparsa

Luoghi citati: Bobbio Pellice, Comune Di Bobbio Pellice, Ibiza, Pinerolo, Rivalta, Torino