Latte, non è ancora fumata bianca di Fabio Galvano

Latte, non è ancora fumata bianca Primo sì della Cee alla revisione delle quote, scontro sull'abbattimento dei capi Latte, non è ancora fumata bianca A Lisbona protestano gli agricoltori italiani LISBONA DAL NOSTRO INVIATO Lisbona amara per gli agricoltori italiani. Prima i controllori di volo, poi i servizi di sicurezza portoghesi, che per il vertice Cee hanno paralizzato la capitale e bloccato tutta la zona attorno al Centro culturale di Belèm dov'erano riuniti i capi di governo, hanno impedito la compatta manifestazione che era stata organizzata in sostegno delle rivendicazioni italiane sulle quote-latte e in protesta contro la formula adottata per la politica della Pac. Soltanto una sparuta delegazione ha avuto via libera, per consegnare un messaggio ad Andreotti. Ed è con quel viatico che il presidente del Consiglio uscente, al suo ultimo impegno europeo prima di passare il testimone ad Amato, ha sostenuto venerdì notte la causa del latte italiano. Egli ha ottenuto - come previsto - un generico appoggio per la ricerca di una soluzione «che tenga conto delle esigenze italiane» quando i ministri agricoli s'incontreranno martedì a Lussemburgo. Una schiarita, quindi, ma non ancora la fine della saga. L'elemento più incoraggiante è che i Dodici non abbiano sollevato specifiche riserve; anche se poi nei corridoi delle delegazioni c'è ancora qualcuno che contesta le richieste italiane. Di fatto la Cee è ormai indirizzata verso un aumento di 900 mila tonnellate - che porterebbe le quote dell'Italia da 9 a 9,9 milioni di tonnellate - suggerito dalla Commissione Cee e dalla presidenza portoghese. L'Italia ormai aderisce a tale ipotesi, rinunciando alla sua richiesta iniziale di aumentare le quote di 1,5 milioni di tonnellate. I ministri, più che sull'aumento della produzione ufficiale italiana che ridurrà il divario fra la quota di 9 milioni di ton¬ nellate e la produzione reale di 11,5, dovranno impegnarsi a fondo sulla questione dei tempi (un anno, due o tre?) per l'adeguamento da parte italiana, che richiederà l'abbattimento di centinaia di migliaia di capi. Oggetto di prevedibili scontri sarà il ruolo della Cee nel fronteggiare i costi dell'operazione. Ma soprattutto l'Italia chiede che la Cee le abbuoni i 4 mila miliardi di multa per l'eccesso di produzione negli ultimi anni; e c'è chi - il premier olandese Lubbers, per esempio - già oggi dice no, sostenendo che le multe si pagano e che un condono sarebbe «immorale». La delegazione degli allevatori (Unalat, l'Unione nazionale latte) e delle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Confagricoltura e Confcoltivatori) ha consegnato ad Andreotti un documento in cui non si tocca soltanto il capitolo del latte. Quegli organismi agricoli hanno infatti ribadito la loro vivissima preoccupazione per l'intesa raggiunta il mese scorso dai ministri agricoli della Cee sulla riforma della Pac, la politica agricola comunitaria. Quell'accordo, afferma il documento, «cristallizza la situazione attuale senza dare soluzione ai numerosi problemi che interessano l'agricol¬ tura comunitaria in generale e quella italiana in particolare, e senza che vi sia alcuna garanzia sulla durata degli impegni assunti». Secondo la delegazione venuta a Lisbona, la Pac penalizza maggiormente l'Italia perché colpisce le aziende specializzate che hanno recentemente fatto forti investimenti per migliorare le loro strutture. La nuova Pac, afferma il documento, «mantiene i difetti della vecchia Pac e non favorisce il perseguimento dell'obiettivo di una maggiore coesione economica e sociale tra le diverse regioni della Comunità». Ma è difficile dire, in questa fase, che cosa l'Italia possa ancora ottenere nella fase finale di approvazione degli strumenti esecutivi della Pac. E' già molto che sia riuscita in qualche modo a spuntarla sulla via del latte. Fabio Galvano ***** «» ST^VK, U I Un'immagine di una recente manifestazione di allevatori. Chiedono che sia aumentata la quota di produzione del latte

Persone citate: Andreotti, Lubbers

Luoghi citati: Italia, Lisbona, Lussemburgo