E Carli contrattacca

E Carli contrattacca E Carli contrattacca «Ma quale censura? Ho dato io i dati VI alla Corte dei conti» ROMA. Corte dei conti, il giorno dopo la clamorosa denuncia di irregolarità del bilancio '91. Il ministro del Tesoro, Guido Carli, reagisce alle accuse del procuratore generale Emidio Di Giambattista e dice che non c'è stata nessuna bocciatura. Di Giambattista, a sua volta, invita a sdrammatizzare una «vicenda di scarsa importanza nell'equilibrio dei saldi» (in pratica, dice, è ininfluente accertare se Carli sapeva o meno dello sfondamento, anche perché le cifre, alla Corte dei conti, le ha fornite lo stesso Tesoro). La ragioneria generale dello Stato, a sua volta, passa al contrattacco e dice che la «bocciatura» del bilancio '91 non c'è, non esiste. «Se fossero state commesse irregolarità - sostiene il ragioniere generale, Andrea Monorchio - sarebbero partite le denunce». «Ma io - dice Monorchio - non sono stato investito da nessuna denuncia». La magistratura contabile però deve smetterla di fare confusione nei meandri della finanza pubblica. È deve dire apertamente che i conti di Guido Carli sono regolari, perché «non si può lasciare il Paese nell'equivoco». Il clima è di guerra e Carli non lo nasconde. Vediamo che cosa dice. Anzitutto: «La requisitoria del procuratore generale della Corte dei conti si basa sulle informazioni da me fornite alla Corte stessa nel rendiconto concernente il bilancio di cassa 1991». Punto due: «Dal rendiconto emerge che il ministero del Tesoro ha autorizzato spese per un ammontare minore di quello autorizzato dal Parlamento». Punto tre: «Le entrate tributarie sono risultate inferiori alle previsioni per 8500 miliardi». Di qui il «buco» di mille miliardi.

Persone citate: Andrea Monorchio, Carli, Di Giambattista, Emidio Di Giambattista, Guido Carli, Monorchio

Luoghi citati: Roma