Questa vita è assurda balliamola sulle uova di Se. Tr.

Questa vita è assurda balliamola sulle uova I belgi di «Sempre le stesse bugie» in prima italiana Questa vita è assurda balliamola sulle uova TORINO. Non inventerà niente di nuovo, ma almeno è divertente, poco penitenziale questo Vim Vandekeybus, giovane speranza della nuova avanguardia danzerina belga. Il suo «Sempre le stesse bugie» che ha presentato l'altra sera a Torinodanza, con la sue piccola e agguerrita compagnia, ha il pregio di scorrere veloce per un'ora e mezzo citando il meglio di questi ultimi anni, dal teatrodanza di Pina Bausch alla gestualità violenta e aggressiva dei canadesi «La la la». Lavoro che accosta video, parola e gesto, «Sempre le stesse bugie» di apre con le proiezioni multiple in superotto di Carlo, vecchio ballerino di Amburgo noi nome del quale si svolge tutta la pièce. Segue un pezzo di danza dei cinque ragazzi: molta energia, velocità, rischio, salti, giravolte, tuffi e capriole. Una fisicità che si muove su rock duro o su respiri affannosi registrati ed a.npliati. Perché qui la fatica non è negata e nascosta, ma affermata, posta in evidenza, gridata. Cosi come l'assurdità delle situazioni quotidiane espressa da gag surreali: molte dozzine di uova su cui si sistemano due danzatori; ancora uova lanciate al volo e afferrate con i cartoni contenitori come se fossero guantoni da baseball (e molte vanno a terra); le ragazze portate in scena e gettate a terra come pesi morti; monologhi assurdi detti in varie lingue. La compagnia infatti è rigorosamente multinazionale (c'è anche un italiano, il bravo Simone Sandroni); ma il gusto è certamente nordeuropeo e il lavoro di Vandekeybus si inscrive nella ondata spettacolare che arriva dal Belgio e coinvolge danza, teatro, musica. I belgi ne hanno preso atto: hanno chiamato Anne Theresa de Keersmaeker, la fondatrice del gruppo Rosas alla Monnaie, il prestigioso teatro che ospitò Béjart. [se. tr.]

Persone citate: Anne Theresa De Keersmaeker, Pina Bausch, Simone Sandroni, Vandekeybus

Luoghi citati: Amburgo, Belgio, Torino