Da Los Angeles con furore i Guns'n'Roses, cattivi pentiti di Gabriele Ferraris

Da Los Angeles con furore i Guns'n'Roses, cattivi pentiti A Torino l'unico concerto italiano del gruppo accusato di razzismo, sessismo e altre infamie Da Los Angeles con furore i Guns'n'Roses, cattivi pentiti TORINO. Le otto e mezzo di una sera iepida. Eccoli, finalmente. I GuÈs'n'Roses, da Los Angeles con errore. Dieci milioni di dischi enduri, una fama planetaria, e ;sso, alcol, follia, provocazioni e insulti. Accusati di razzismo, di sessismo, e di ogni altra infai lia riusciate ad immaginare. S ino lì davanti a più di cinquai tamila fedeli (sessantamila, dicono i promoter, tantissimi cominque). C'è Axl Rose, cantante d'incerto equilibrio nervoso; ci sono Slash e Gilby Clarke chita/Tisti, e Duff McKagan, bassi, Matt Sorum, batteria, Dizzj Reed, tastiere.' Eccoli qui, gli eioi del nostro tempo. Cattivi, l^a in via di ravvedimento. Ieri dio Stadio delle Alpi hanno mostrato il volto nuovo - o vecchio/dipende dai punti di vista del Iota) rock. Un rock che sta abbandonando gli eccessi metalpunk qegli esordi e talora indulge ad atmosfere più ricercate. Per quii che può essere «ricercato» qualsiasi suono sparato a 250 mia watt. Il co icerto, unico per l'Italia in un'ii finita tournée mondiale, parte ienetico, «It's So Easy» spacca ìervi e fiato, subito Axl ridicoli za Me Cartney in una sconvo;a e sconvolgente «Live And Le Die», lascia McKagan a cucinai si «Attitude» a mille all'ora, p i recupera «Welcome To The Ju igle». L'act è oscuro e feroce, bllo nella sua scabra intensità Trova momenti di facile effetto f il lungo, inutile e a tratti giustarjnete fischiato a solo di Axl al pianoforte dimostra unicamenp che le aspirazioni di «nobilti culturale» non si addicono afcattivi del rock - tuttavia riesce a mantenersi integro quante basta a riaccendere la fede in na musica da ascoltare (magali con i timpani in tilt, e allora? e non soltanto da vedere. Roc non colonna sonora da videoelp. Slash strazia il tema del «Padrino», per tre ore il muscolare Sorum picchia da fabbro, nantre Axl offre un défilé di par aloncini attillati e gonne e le féiciulle impazziscono per le gambe più sexy del rock. Li hanno definiti idoli di una generazione irrequieta, e magari pure reazionaria. Non esageriamo. Forse i kids cercano sensazioni forti. E i Gunners non scherzano. Il loro niqhilismo rock sarà nient'altro che l'ultima trovata del business, ma roba come «Night Train» o «Bad Obsession» sprizza energia ancora selvaggia, «Doublé Talking Jive» è persin elegante nella sua iconoclastia. La lunga festa dell'estate, il mega-evento dell'anno allo Stadio delle Alpi, l'avevano aperto i Soundgarden, alle 5 della sera. Usciti ieri dalle cantine per approdare a questo palco sterminato, hanno tenuto la scena per mezz'ora, poi hanno ceduto il posto ai Faith No More, e qui il metallo è davvero incandescente, salvo poi perdersi in arpeggi da educandato. Alle 7 se ne vanno, continua la lunga attesa dei kids. Ribelli senza causa, giovani spaventati guerrieri, le armate dei Guns'n'Roses hanno occupato il Delle Alpi fin dalle prime ore del pomeriggio. Ci sono i ragazzi della strada, i jeans stracciati e la canotta cascante, ci sono i Aghetti in Lacoste, ci sono le bimbe con le facce pulite e i frissons per il bell'Axl, qualcuna osa un reggiseno assai casto, dettato soltanto dall'afa. Qua e là, gli entusiasti in kilt, secondo i dettami dell'Axl-couture. Il massimo della trasgressione; si presume. Le mamme, a casa, trepidano, ma nel grande radu¬ no del rock duro e cattivo i cattivi son pochi, e i duri si limitano a stordirsi di birra. Il bar, su in alto, vende anche alcolici, il che è piuttosto inconsueto, in simili occasioni. Sarà per onorare i gusti della band, che s'è fatta stipare i camerini con ettolitri d'ottimo burbon. Ingurgitano qualsiasi cosa, i Guns'n'Roses, e talora la vomitano nei posti più impensati. L'altro giorno, uno di loro l'ha fatto al ristorante. Nel piatto. Sono, i Guns, fuori di testa davvero. Arrivano da Milano alle 6 passate, s'impossessano del retropalco, ordinano che l'altoparlante sospenda gli annunci: e chi ha perso gli amici, il papà, la fidanzata? S'arrangi, è un mondo crudele. Axl sta per conto suo, evita nei limiti del possibile i contatti con i soci, a Milano alloggiava all'Hilton, gli altri al Principe di Savoia. Si vogliono un gran bene, insomma, e questo potrebbe essere l'ultimo tour della band. Di certo, Axl è matto, uno stupendo matto capace di salire sul palco - è successo a Parigi - e attaccare una filippica contro un rivale in amore: nel caso specifico Warren Beatty che se la intenderebbe con l'ex fidanzata di Axl, la modella Stéphanie Seymour. Né consolano cuorinfranto Axl le profferte delle ragazze che non cessano di gridare «I want your sex!». A proposito di Guns-girls: per loro, il genio italico ha escogitato la «maglietta al femminile». Accanto alle T-shirt nere e aggressive, con le pistole (ovvero le Guns), sulle bancarelle attorno allo stadio fioriscono anche i modelli con tante leggiadre rose (le Roses, va da sé). A ciascuno il suo? Armi per i maschietti, fiorellini per le femminucce? Bizzarro. Beh, se è solo per questo, qui si inganna l'attesa non con le solite «ole», ma lanciando le bottiglie di plastica. Trastulli tosti per ragazzetti tosti. Davanti all'immenso palco, 48 metri per 25, s'accalcano i professionisti del poguing (ballare spintonandosi freneticamente) e del casareccio svenimento, o coccolone da fatica. Più soffri, più sei degno dei Guns'n'Roses. Gabriele Ferraris Il concerto parte subito frenetico davanti a 60 mila. La Musica è diventata meno eccessiva

Persone citate: Axl Rose, Cattivi, Clarke, Duff Mckagan, Matt Sorum, Roses, Warren Beatty

Luoghi citati: Italia, Los Angeles, Milano, Parigi, Torino