I due scrittori avvisano «State attenti ai cretini» di Luciano BorghesanPaolo Mieli

I due scrittori avvisano «State attenti ai cretini» Frutterò e Lucentini hanno presentato il loro ultimo libro I due scrittori avvisano «State attenti ai cretini» Attenzione, i cretini sono fra noi. E sono tanti. Sembrano invincibili. Non lo dicono solo i «gemelli» Frutterò e Lucentini nella loro ultima opera «Il ritorno del cretino». Lo confermano anche gli «anti», intervenuti ieri alla libreria Luxemburg per scambiare un'oretta di opinioni con gli autori. Ma chi sono gli iscritti a questa sorta di ordine professionale che in Italia sembra avere sempre nuovi praticanti? Frutterò e Lucentini dicono che si possono scoprire come fanno loro: «Guardando la vita quotidiana, i fatterelli, e leggendo le cronache. Si notano per l'inefficienza, le ladrerie, la meschinità, la baldanzosità che esprimono». Hanno raccolto un castello di prove indiziarie e le hanno pubblicate, in due mesi, nel libro rivestito da una copertina, ovviamente, di colore giallo. «Un libro che difficilmente può essere regalato agli amici, può essere un dono pericoloso» consigliano irriverenti. Non si sa mai qualcuno potrebbe riconoscersi. Il pubblico ha sorriso. I più giovani hanno tentato di individuare i due investigatori, condottieri della campagna contro il cretinismo. «Chi è Frutterò e chi è Lucentini?» è stato domandato sottovoce a una signora che sembrava più documentata. «Non lo chieda a me» ma poi dopo averli ben scrutati, saggiamente, ha dato la risposta: «Sono fifty-fifty». Invece loro, i nómi nel libro li fanno: «Non solo i nomi anche i cognomi» ha osservato il presidente del Salone del Libro, Guido Accornero. Cretini a tutti i livelli. In genere sono ai posti di potere e spesso s'indispettiscono se vengono citati nei candidi velenosi racconti di F&L su La Stampa. Ne sa qualcosa il direttore del quotidiano, Paolo Mieli: «I quattro quinti delle proteste me li sento io». «Ali, che bella notizia!» si sono compiaciuti gli scrittori. E' la prova che la loro azione serve. Il cretino non s'arrende. La tappa dell'89, indicata nel libro come il crollo di un mondo diviso in ideologie e che quindi poteva essere il momento di conteniménto della cretineria, non sembra aver prodotto migliori risultati. «Io contesto il titolo - ha osservato Mieli - non è giusto parlare di "ritorno", il cretino c'è sempre stato e continua a essere imperante. Leggere questo libro aiuta a capire se c'è anche in noi stessi». Ma il cretino alla fine sarà vincitore? «Non è invicibile - dicono sicuri Frutterò e Lucnetini -. Se noi possiamo parlarne in libri e articoli, vuol dire che le nostre voci, mascherate da scherzo, sono ascoltate. Gli anticretini ci sono. Saranno una minoranza, ma gli altri sono zanzare, sì ti pungono, ma zanzare restano». Luciano Borghesan Paolo Mieli tra gli scrittori Lucentini (a sin. ) e Frutterò alla Luxemburg

Persone citate: Guido Accornero, Lucentini, Luxemburg, Paolo Mieli

Luoghi citati: F&l, Italia