Parco Peyronel, un giardino sul «tetto» d'Europa

Parco Peyronel, un giardino sul «tetto» d'Europa Comunità Montana, Cai e Comune di Bobbio uniti per tutelare su 17 mila metri quadri oltre 200 specie botaniche Parco Peyronel, un giardino sul «tetto» d'Europa A2300 metri di altezza, in ValPellice, è nata una suggestiva oasi verde Il più alto giardino botanico alpino d'Europa (2300 metri) è nato ufficialmente ieri in alta Val Pellice, appena sotto il colle del Barant, sulla cresta che divide la conca del Prà da quella dove sorge il vecchio rifugio Barbara nella comba dei Carbonieri. Il giardino - intitolato al botanico Bruno Peyronel, grande studioso di flora alpina - è stato realizzato al centro dell'oasi di protezione che esiste dal '76, 3600 ettari nel comune di Bobbio, con aquile, stambecchi, caprioli, marmotte, lepri, volpi. L'iniziativa è nata dalla collaborazione tra la Comunità Montana, il Cai, il Comune di Bobbio. «La nostra intenzione - dice Marisa Bigo, funzionarla della Comunità Montana - è trasformare i limiti del territorio in risorse, cioè il mancato sviluppo turistico dell'alta valle in un valore, sfruttando in altro modo l'ambiente». Il Barant si raggiunge a piedi con un'ora e mezzo dal rifugio Barbara (dove si arriva in macchina), o con un'ora e 40 dal Prà, pianoro che richiede a sua volta un'ora e mezzo di camminata da Villanova, ultimo comune della valle. Il posto è stato scelto in quanto racchiude in poco spazio (17 mila metri quadrati recintati) nicchie ecologiche diverse e interessanti specie botaniche, già oggetto di due tesi di laurea. L'area era già in pratica un giardino naturale, con suoli silicei e calcarei, un laghetto, un torrentello, e oltre duecento specie bo¬ taniche, tra fiori e arbusti. In futuro verranno trapiantate essenze provenienti da altre zone della Val Pellice, che recheranno cartellini con il nome scientifico, quello italiano e quello in provenzale. Sul posto esiste una stazione meteorologi¬ ca della Regione Piemonte che trasmette dati sulla pioggia, la neve, il vento, le temperature. Il sito tra l'altro è un balcone naturale sulla conca del Prà con i suoi alpeggi, il rifugio Jervis, la vecchia Ciabota (locanda del 1830 da sempre gestita dalla famiglia Cairus), ed era un posto d'osservazione militare, così come era militare la carrozzabile (ora in pessime condizioni e comunque chiusa al traffico privato), che dal Barbara scavalca il colle detto anche del Baracon e scende al Prà. Tutta la zona è segnata da sentieri costruiti a suo tempo dal genio militare, molti perfettamente selciati, altri mezzi cancellati dalla vegetazione. Nei progetti c'è il recupero dei tracciati, compresi quelli civili, frutto di secoli di passaggi, che servono gli alpeggi e i colli che portano al Queyras, in Francia. Renato Scagliola li nuovo giardino alpino potrà contribuire a valorizzare la conoscenza ambientale della suggestiva alta Valle Pellice

Persone citate: Bobbio, Bruno Peyronel, Cairus, Jervis, Marisa Bigo, Parco Peyronel, Renato Scagliola, Villanova

Luoghi citati: Comune Di Bobbio, Europa, Francia, Piemonte