Espropri, conti da rifare

Espropri, conti da rifare I giudici: i terreni devono essere pagati a prezzo di mercato Espropri, conti da rifare Maxi-stangata sulle case popolari E' in arrivo una maxi-stangata sulle case popolari costruite nei Comuni della cintura da cooperative edilizie a partire dalla fine degli Anni Settanta. A Venaria 630 famiglie del quartiere «GÌ», tra corso Macchiavelli e via Druento, rischiano di dover pagare somme fra i 10 e i 15 milioni ciascuna; a Moncaiieri si parla di cifre comprese tra gli 8 e i 14 milioni per gli alloggi di zona Maiole e zona Santa Maria; a Nichelino altre 500 famiglie hanno già iniziato a versare da 3 a 5 milioni, e analoghe stangate sono previste a Rivalta, Beinasco, Chivasso. La situazione più «calda» riguarda Venaria, dove le famiglie si sono organizzate nel «Comitato dei coperatori»; oggi alle 16 è previsto un incontro con i parlamentari piemontesi. A mettere in crisi le amministrazioni è una sentenza della Corte Costituzionale del 1983: «Due leggi del '71 e del '77 - spiega Lino Alessi, sindaco di Venaria - avevano permesso .di espropriare a prezzi agricoli i terreni per "pubblica' utilità", come l'edilizia economico popolare, mentre la sentenza dell'83 ha riportato i valori a prezzi di mercato». Dopo la sentenza dell'83 alcuni Comuni, come Pianezza, avviarono trattative con i proprietari, raggiungendo accordi amichevoli con transazioni su cifre intermedie. «Altri, come Venaria - aggiunge Salvatore Borgese, assessore alla Casa - decisero di difendere la scelta iniziale degli espropri a prezzi agricoli. Ora, una sentenza della Corte d'appello di Torino ci condanna a restituire ai primitivi proprietari dei terreni circa 10 miliardi. Il Comune anticiperà la somma, che sarà poi suddivisa tra i cittadini che ora abitano gli alloggi, costruiti da cooperative edilizie su quegli stessi appezzamenti». Immediate le reazioni: «Ma come? - si chiede Silvia Tombolato del comitato dei coperatori non possono chiederci 10 milioni per alloggi in cui abitiamo da anni. Dall'83 ad ora siamo stati tenuti all'oscuro di tutto». A Moncaiieri, il contenzioso sui terreni espropriati è di 15 miliardi. Rosario Percia, assessore all'Urbanistica: ((Abbiamo già pagato due miliardi, ma 500 famiglie di Maiole e Santa Maria dovranno contribuire con somme che vanno da 8 a 14 milioni. Il Comune si farà carico di pagare per le aree su cui sono state costruite strade, scuole e giardini: i terreni furono espropriati a 1500 lire al metro quadro, mentre ai proprietari dobbiamo restituire cifre che vanno, esclusi gli interessi, da 58 a 70 mila lire al metro». Ancor più grave la situazione a Nichelino, dove i terreni sono stati valutati anche 120 mila lire al metro, contro un prezzo di esproprio da 200 a 3000 lire al metro quadro. «Il debito totale dice il sindaco, Bernardo Mussetto - era di 46 miliardi. Abbiamo già pagato circa la metà del totale, transando con i proprietari, e facendo prestiti. A fatica, siamo riusciti a chiedere ai cittadini somme non superiori ai 5 milioni». A Grugliasco si parla di circa 7 miliardi per le case popolari di Borgata Paradiso: «Sono alloggi Cit e Iacp - dice il sindaco Domenico Bernardi -. Abbiamo già versato oltre 3 miliardi, di cui chiederemo la restituzione a questi enti». A Venaria, oggi pomeriggio la giunta chiederà ai parlamentari Botta, Novelli e Gianotti «di impegnarsi perché la nuova legge sui suoli preveda un capitolo di spesa per questi contenziosi, che in tutta Italia ammontano a 60 mila miliardi. Innanzitutto, noi presenteremo ricorso contro la sentenza della Corte d'appello: poi, se si dovrà pagare, anticiperemo i soldi in luogo dei cittadini, vendendo gli uffici di via Zanellato e ipotecando altri immobili. Alle famiglie cercheremo di chiedere il meno possibile, rateizzando le quote». Giovanna Favro Il sindaco di Nichelino Bernardo Mussetto: «E' stata versata metà dei 46 miliardi che dobbiamo ai proprietari terrieri» Rosario Percia, assessore all'urbanistica di Moncaiieri: «Dobbiamo versare 15 miliardi»