Blitz nei cantieri Anas

Blitz nei cantieri Anas Controllate alcune opere affidate con procedura d'urgenza Blitz nei cantieri Anas Nel mirino gli appalti in Canavese Blitz a sorpresa della Guardia di Finanza di Torino in alcuni cantieri edili dell'Alto Canavese. Tra ieri e giovedì mattina, un'ottantina di uomini delle Fiamme Gialle hanno ispezionato i cantieri nella zona compresa tra Castellamonte e la Valle Orco dove si lavora a numerose opere stradali appaltate dall'Anas e dalla Provincia di Torino. Una cosa, tuttavia, sembra certa: i controlli sarebbero la continuazione dell'inchiesta della procura di Aosta, iniziata nel novembre dell'anno scorso in Valle d'Aosta, e che aveva portato in carcere tre noti imprenditori edili, Giuliano Follioley, Bruno Freidoz e Giovanni Benino, rilasciati poco dopo. Per tutti e tre gli indagati, allora, si ipotizzava il reato di «turbativa d'asta» collegata ad una serie di appalti dell'Anas in Valle. Proprio nell'area altocanavesana, gli interventi Anas ancora in corso o appena terminati sono numerosi: per molti, considerati di estrema urgenza, l'azienda di Stato è ricorsa all'affidamento diretto, senza cioè una gara di appalto aperta a più imprese. Come ad esempio il deposito dei mezzi utilizzati dall'Anas a Ceresole, i cui lavori cominciati tre anni fa non sono ancora conclusi, nonostante fossero inseriti in un piano di pronto intervento. L'opera è affidata all'impresa di Corrado Luca, 50 anni, l'imprenditore di Baldissero Torinese finito in carcere all'inizio di giugno nell'ambito di un'inchiesta della procura di Genova per una truffa di quasi 200 milioni legata alla ristrutturazione di una casa cantoniera in Liguria, a Isola del Cantone. Sempre con affidamento diretto, l'Anas ha appaltato i lavori delle gallerie fra Noasca e Ceresole, sempre sulla statale 460, all'impresa Mattioda di Cuorgnè. Un intervento di oltre 35 miliardi per creare una variante all'attuale tracciato della statale, esposto alla caduta di massi e, in inverno, di slavine. Ma che cosa stia cercando la Finanza nei cantieri controllati in Canavese non è assolutamente trapelato. All'inizio di maggio, la procura della Repubblica di Torino si era già interessata ad alcuni appalti della Provincia: i magistrati avevano chiesto chiarimenti sui lavori di allargamento della strada Valperga-Busano. Riccardo Deiro, titolare dell'impresa di costruzioni di Cuorgnè, che sta portando a termine l'intervento, dice di non saperne nulla: «Da quel momento - spiega - non ho più sentito parlare di questa faccenda: su quell'appalto non c'è nulla di strano. Ho vinto una regolarissima gara d'appalto. Quando è stato aperto il cantiere, era da quasi sei anni che non lavo- ravo più per l'amministrazione provinciale». L'impressione è che l'azione della Finanza non sia limitata al semplice controllo dei cantieri dell'Anas o della Provincia: si tratta di verificare la modalità di appalto, specie di quelle opere giudicate «urgenti». Diventa difficile pensare, ad esempio, che realizzare il deposito di pale meccaniche e sgombera neve a Ceresole (l'edificio comprende anche alcuni alloggi su tre piani, il tutto localizzato in un'area diventata improvvisamente edificabilc) dovesse seguire la procedura d'urgenza, quindi senza la tradizionale gara d'appalto. Un cantiere dell'azienda Mattioda, in alta Valle Orco

Persone citate: Bruno Freidoz, Corrado Luca, Giovanni Benino, Giuliano Follioley, Mattioda, Riccardo Deiro